Orlando, Magnanville: in 48 ore l’Isis ha incassato due importanti “endorsement”.
Prima di morire l’americano Omar Mateen e il francese Larossi Abballa avevano dichiarato la loro fedeltà a Abu Bakr Al Baghdadi, secondo le affermazioni dei responsabili delle indagini. Ma ha sorpreso più di uno la fretta con la quale l’agenzia di stampa dei jihadisti, Amaq, ha rivendicato il massacro nel Pulse e l’uccisione di una coppia di poliziotti vicino a Parigi.
Gli inquirenti dei due Paesi accerteranno il grado di connessione tra i due terroristi e il cosiddetto Califato.
L’unica cosa certa è che Mateen e Abballa hanno offerto all’Isis una grande vittoria mediatica. Insperata e al momento giusto. Il “regalo” ha un grande valore per un’organizzazione che ha costruito la sua fama sulla comunicazione e sul marketing del terrore.
Perché sul campo, in Siria, in Iraq e in Libia, l’Isis sta perdendo territori, terre agricole, dighe, porti, giacimenti di petrolio e molti soldi che servono a costruire il consenso e a reclutare nuovi mercenari.