Oggi scioperano i metalmeccanici di Varese e scioperano anche i tessili di Prato. Mercoledì lo faranno gli edili di Bergamo. Luana stritolata dalla macchina a cui stava lavorando, Christian colpito da una alesatrice e Maurizio da un blocco di cemento. Tre morti che hanno smosso l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro; più Luana, la 22enne apprendista da mille euro al mese, diventata simbolo in questi giorni, con una strumentalizzazione della sua età, bellezza e vitalità sui social a cui hanno attinto a piene mani diversi media. Per lei il Parlamento ha osservato un minuto di silenzio. Dovrebbe farlo tre volte al giorno, tutti i giorni, oppure fare qualcosa di concreto.
Si muore come 50 anni fa e anche i controlli sembrano tornare a quell’epoca: tante chiacchiere mentre i concorsi di assunzione sono rimasti annunci e gli ispettori di Inail, Inps e agenzie della salute così pochi che uno dei coordinatori regionali dell’ispettorato ci ha detto “siamo una categoria in via di estinzione” . Il governo deve fare qualcosa, un tavolo sulla sicurezza è stato annunciato dai ministri di Lavoro e Salute, Orlando e Speranza. I sindacati continuano a chiedere che quelli sulla sicurezza siano investimenti e non costi.
Ci vogliono fatti urgenti. Perché finiti i click sulle foto di Luana e le ore di cordoglio e sciopero per lei, Christian e Maurizio, i morti sul lavoro saranno sempre 3 al giorno in Italia. E con le imprese che per la ripresa in corso invocano meno controlli, dall’antimafia alla prevenzione, e il boom di cantieri di edilizia in corso grazie ai superbonus potrebbe ancora peggiorare.