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Memos di ven 16/04/21
A cura di:Raffaele Liguori
Il cristianesimo puro di Bergoglio e lo spirito primitivo del capitalismo di Boris Johnson. Il papa, parlando di vaccini e della loro condivisione, ha definito il condividere la proprietà l’essenza del “cristianesimo puro, non del comunismo”. Il premier britannico, invece, ha attribuito il merito della disponibilità di vaccini in Gran Bretagna non agli investimenti pubblici che ci sono stati, ma al “capitalismo e all’avidità” che lo anima. Quale spirito dei tempi interpretano Bergoglio e Johnson? “Johnson interpreta la voglia di un ritorno al passato”, dice il sociologo Marco Revelli, ospite a Memos. Per l’economista Laura Pennacchi, ospite della puntata di oggi, “la straordinaria novità di Bergoglio non è tanto nel rapporto con le origini del cristianesimo, quanto con la visione sociale dell’oggi da parte della Chiesa e con l’eredità politica che ci lascia il neoliberismo”. E come giudicare il neoliberismo che tenta di autoriformarsi? Il riferimento è a diverse prese di posizione, più o meno recenti, di ambienti del capitalismo globale (Pennacchi ne parla nel suo ultimo libro “Democrazia Economica”, Castelvecchi). Ad esempio, il documento della Business Roundtable americana (associazione dei manager più potenti negli Stati Uniti) che due anni fa ha chiuso con la dottrina Friedman (1970) che affidava all’impresa il solo obiettivo di massimizzare i profitti, trascurando qualsiasi altro obiettivo, anche di tipo sociale. Per Pennacchi e Revelli i tentativi di autorevisione del neoliberismo sono il riconoscimento di un fallimento e il tentativo di evitare un tracollo.
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