Ci sono pochi dubbi, credo, sul sistema cognitivo del presidente turco Erdogan: l’uscita dalla convenzione internazionale contro la violenza sulle donne ci dice tutto.
Ma già in passato Erdogan aveva manifestato con chiarezza le sue idee, cose tipo: «La nostra religione ha definito il posto delle donne nella società: la maternità» e «porre donne e uomini sullo stesso piano è contro natura», insomma ci siamo capiti.
La scrittrice Esmahan Aykol definisce semplicemente il suo regime «misogino e omofobo».
Stupisce quindi poco quello che è successo ieri ad Ankara – Ursula Von der Leyen considerata non degna di sedere accanto ai maschi alfa.
Erdogan è un maschio patriarcale e stronzo, fine.
È più interessante utile, per noi maschi, riflettere sul comportamento dell’altro maschio presente, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, belga, 46 anni, ottima famiglia, doppia laurea, ex premier del suo Paese, esponente del Partito Riformatore e Liberale della Vallonia.
Insomma non un salafita con la barba lunga.
Qui siamo in presenza del maschio scemo e complice, che purtroppo è categoria largamente diffusa anche dalle nostre parti e in qualche modo presente, purtroppo, in tutti noi o quasi.
Maschio scemo perché non capisce cioè la gravità di quello che gli sta accadendo attorno, e se ne fa pilatescamente complice non alzandosi dalla sedia, “non pensandoci”, quindi accettando supinamente l’arroganza dell’altro maschio, quello stronzo.
Ecco: il maschio patriarcale e stronzo è un nemico esterno, evidente, palese, contro cui è facile combattere.
Il maschio scemo e complice è un nemico interiore, surrettizio, subdolo, quindi più pericoloso: contro cui combattere è più difficile ma perfino più importante.