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Memos di mer 03/03/21
A cura di:Raffaele Liguori
Un mese di Draghi. Il 3 febbraio scorso l’ex presidente della Bce riceveva l’incarico da Mattarella di formare il governo. A Memos ne parliamo con Ida Dominijanni, giornalista e saggista, e con Gianfranco Pasquino, professore emerito di scienza politica all’università di Bologna. Che cosa significa il silenzio programmatico di Draghi? Governo politico, con ministri dei partiti e non: è stata una spartizione? “C’è una forma gerarchizzata di governo - sostiene Dominijanni – C’è un gotha nelle mani di tecnici e il resto ai partiti. Le leve principali del potere e della spesa sono nelle mani della banca centrale, di manager pubblici e privati, dell’alta burocrazia, di esercito e polizia”. Per il professor Pasquino “la qualità di questa democrazia è bassa. Sento – dice Pasquino – una leggera restrizione del dibattito pubblico. Alcune cose non si possono dire. Draghi è stato osannato”. Cosa pensa delle trasformazioni nel M5S? “Positive, se non perde la rappresentanza dei ceti sociali svantaggiati. Il Cinque stelle – sostiene Pasquino – può servire da contrappeso alla carica tecnocratica già fin troppo presente al governo”.
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