Un femminicidio ogni 5 giorni. Il 2021 è partito così, lasciandoci senza fiato. Ci si sente impotenti davanti a questi numeri, ma non è così, e l’8 marzo è un’occasione per rilanciare l’impegno e moltiplicare gli sforzi. L’ultimo anno è stato terribile per molte donne: da quelle che a stare a casa prendevano più botte, a quelle che hanno sacrificato il lavoro per badare ai bambini in didattica a distanza. A dicembre di 101 mila posti di lavoro persi, 99 mila erano di donne. Ora il recovery plan mette al centro la questione di genere, assieme ai giovani e al Mezzogiorno, ognuna delle sei missioni deve implementare i progetti di sviluppo tenendo conto di queste tre priorità. Ma mentre per giovani e Sud si leggono nel piano numeri e percentuali, sulla parità di genere si resta più vaghi. Vedremo, registriamo che nella cabina di regia per ora sono tutti maschi.
A Radio Popolare nei prossimi giorni ragioneremo con voi di discriminazione, linguaggio, maschilismo, politica, disparità salariale: vi offriremo degli spunti, e voi ci proporrete i vostri.
Foto | Un momento della manifestazione Cerchio degli uomini contro la violenza maschile sulle donne e contro lomofobia in piazza Castello, Torino, 27 febbraio 2021