Il racconto della giornata di martedì 2 febbraio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Renzi fa saltare tutto e cresce l’attesa per la decisione di Mattarella. Guido Bertolaso prende il controllo del piano di vaccinazione in Lombardia e promette 10,5 milioni di vaccinati entro giugno, ma i conti non tornano. Le motivazioni dei giudici di Roma sulla sentenza Cucchi del 14 novembre 2019 e i primi passi di trattativa per i magazzinieri di FedEx a Piacenza, mentre dall’Egitto vengono inflitti altri 45 giorni di carcere a Patrick Zaki. La Russia condanna Aleksej Navalny dovrà scontare 2 anni e 5 mesi in una colonia penale nel giorno in cui viene confermata l’efficacia al 91,6% per il vaccino russo contro il COVID-19, lo Sputink V. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.
Perché Renzi fa saltare tutto?
(di Luigi Ambrosio)
Perché Renzi fa saltare tutto? Mandare a casa Conte, che vede come il suo competitore nemico politico, quello che più di tutti compete sul suo stesso terreno elettorale.
Lacerare il Movimento 5 Stelle puntando a creare una scissione.
Mettere un cuneo nel Pd facendo leva sul fatto che un pezzo importante del partito in realtà, sulle cose, la pensa come lui.
Sostenere un governo istituzionale, o del Presidente, formato per scrivere il Recovery Plan e provare a intestarsi così la paternità del nuovo piano di investimenti.
Certo, si tratterebbe di un governo che poi dovrebbe portare il paese alle elezioni, ma chissà che alla fine non riesca a farlo durare di più, pensa Renzi.
La novità del giorno, a proposito dei progetti renziani, è che il Movimento 5 Stelle perde pezzi verso il centrodestra. Alla Camera, Emilio Carelli lascia il movimento, annuncia che si colloca all’opposizione, e che in molti sono pronti a seguirlo. Se accadesse, Carelli potrebbe far saltare la già esile maggioranza che aveva dato la fiducia a Conte una settimana fa, che aveva sette voti sopra la maggioranza assoluta.
A Palazzo Madama, ci sono due senatori pronti a passare col centrodestra. Vanificando lo sforzo dei costruttori. Chi ci guadagna da queste manovre? Chi non vuole più Conte presidente del Consiglio. Renzi quindi. E anche Berlusconi, che di Carelli non dimentichiamolo è stato l’editore, e con lui quindi ha un rapporto consolidato. Renzi e Berlusconi, del resto, potrebbero aprire un dialogo sui temi di un governo istituzionale.
Bertolaso dei miracoli: “Vaccineremo tutti”. Ma i conti non tornano
(di Vittorio Agnoletto)
Quando la situazione è grave e non si è capaci di fronteggiarla con risposte efficaci, è meglio affidarsi ai miracoli. Questa è stata ed è ancora oggi, la filosofia della giunta lombarda.
A marzo, quando le rianimazioni scoppiavano e si assisteva ad una crescita spaventosa dei contagi, anziché riaprire gli ospedali pubblici chiusi nei mesi precedenti, l’allora assessore Gallera annunciava che, in una settimana, sarebbe stato costruito un ospedale in Fiera che avrebbe ospitato 400 posti di terapia intensiva. A compiere il miracolo era stato chiamato Guido Bertolaso. Com’è finita lo sappiamo, circa venti milioni di euro buttati per una struttura costruita fuori tempo massimo e che ha ospitato una manciata di persone assistite da personale sanitario sottratto ad altri ospedali.
Sono passati dieci mesi, la Lombardia è in ritardo sulle vaccinazioni e annuncia che gli ultraottantenni saranno vaccinati solo a fine marzo; cresce la polemica, ed ecco che viene nuovamente convocato Guido Bertolaso che, questa volta insieme a Letizia Moratti, annuncia il nuovo miracolo: entro giugno tutti i dieci milioni d Lombardi saranno vaccinati!
Per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario vaccinare da oggi a giugno ogni giorno oltre 130.000 cittadini, sei volte di più del numero massimo di persone fino ad ora vaccinate in un giorno, sarebbe inoltre necessario avere da subito a disposizione la certezza della disponibilità dei vaccini ed un calendario con le date precise dei rifornimenti in arrivo. Ma la situazione non è questa.
Bertolaso cita come esempio i 5 milioni di persone vaccinate in Gran Bretagna negli ultimi due mesi, dimenticandosi di dire che in quel Paese il governo ha scelto di praticare, per ora, solo una vaccinazione, rimandando il secondo richiamo: una scelta criticata dalle istituzioni sanitarie internazionali e che garantirebbe un’efficacia molto, ma molto, limitata.
Ma le promesse, si sa, non costano nulla. Mentre altissimi sono già stati, fino ad ora, i costi in vite umane pagati dai cittadini e dalle cittadine lombarde a causa dell’incapacità e dell’irresponsabilità della giunta regionale. L’unico miracolo del quale avremmo veramente bisogno sarebbero le dimissioni della giunta Fontana.
Il piano della Lombardia: 10,5 milioni di vaccinati entro giugno
(di Alessandro Braga)
Vaccineremo dieci milioni e mezzo di Lombardi entro giugno. E la fase 2, quella dedicata agli over80, partirà il 24 febbraio, non a fine marzo, come dichiarato solo qualche giorno prima in commissione sanità. Parola, congiunta, del redivivo deus ex machina delle emergenze Guido Bertolaso, reduce dall’opaca gestione dell’ospedale in Fiera a Milano e del fallimento nella gestione di altri ospedali in altre regioni e della neoassessora al welfare lombardo Letizia Moratti. Insomma, come al solito, sono stati fraintesi. E magicamente, anche grazie all’apporto (a zero euro, ci ha tenuto a precisare) di Bertolaso in pochi giorni la Lombardia è alla pari, se non più avanti, delle altre regioni. Entro due settimane sarà pronto il portale per le prenotazioni per gli utenti della cosiddetta fase 2, circa 700mila persone. Una volta prenotata la seduta vaccinale si dovrà aspettare una telefonata di conferma, che avviserà anche sul dove si dovrà andare a vaccinarsi. In ospedali, farmacie, dai medici di base, ha spiegato Letizia Moratti. Peccato che queste categorie ne sappiano poco o niente di questo piano vaccinale. E ancora: quanti vaccini arriveranno? L’assessora ha spiegato che nel mese di febbraio ne arriveranno circa 700mila (ma molti serviranno per chiudere la fase 1). Dopo, chissà. Bertolaso ha assicurato che ad aprile saremo sommersi dai vaccini, e che l’obiettivo della copertura totale è raggiungibile. Vedremo se confermeranno quanto detto, o se anche stavolta saranno stati fraintesi.
“Lo Stato non può disinteressarsi di un detenuto”: parola dei giudici sul caso Cucchi
“La sentenza nei confronti dei medici ha riconosciuto la multifattorialità della morte di Stefano”. Così Ilaria Cucchi commenta su Facebook le motivazioni pubblicate dai giudici della Corte d’Appello di Roma sulla sentenza del 14 novembre del 2019 sul caso della morte di Stefano Cucchi. Con la sentenza, era stata disposta un’assoluzione e riconosciute quattro prescrizioni per cinque medici dell’ospedale Sandro Pertini, dove morì Stefano sei giorni dopo l’arresto. Erano tutti accusati di omicidio colposo. “Senza quel violentissimo pestaggio non sarebbe mai stato ricoverato al Pertini e non sarebbe morto tra atroci sofferenze”, continua Ilaria Cucchi, ricordando che, quel giorno, Stefano era perfettamente in salute ed era appena uscito dalla palestra. Per i giudici, inoltre, la prescrizione è un “fallimento della giustizia”, aggiungendo che appare “troppo sbrigativo e troppo semplice affermare che il paziente rifiutava le cure ed i trattamenti e quindi nulla può contestarsi ai sanitari”.
Primi segnali di trattativa per i magazzinieri di FedEx a Piacenza
Dopo le cariche della polizia contro i magazzinieri della FedEx che da tre giorni bloccano i cancelli del polo logistico di Piacenza, è arrivata una prima trattativa sui premi non pagati, ma il nodo delle centinai di licenziamenti annunciati dal gigante della logistica dopo aver assorbito la concorrente TNT, non viene chiarito.
Mohamed Arafat, delegato provinciale Si Cobas, era al presidio ieri notte:
Altri 45 giorni di carcere per Patrick Zaki
Altri 45 giorni di carcere. Oggi è stata ufficializzata la notizia che era già circolata ieri in modo informale: Patrick Zaki dovrebbe restare in carcere almeno un altro mese e mezzo. Lo studente dell’università di Bologna fu arrestato il 7 febbraio 2020 con l’accusa di propaganda sovversiva, un’accusa duramente contestata dalle organizzazioni per i diritti umani. Riccardo Noury è portavoce di Amnesty International:
La Russia condanna Navalny: 2 anni e 5 mesi in una colonia penale
Aleksej Navalny dovrà scontare 2 anni e 5 mesi in una colonia penale. Lo ha deciso circa un’ora fa il tribunale di Mosca: l’accusa è corruzione. I sostenitori dell’oppositore di Vladimir Putin hanno reagito usando Twitter per invitare a protestare subito in piazza. Già oggi, prima della sentenza, c’era stata una mobilitazione, con centinaia di persone fermate dai militari secondo l’ong Ovd-Info.
Efficacia al 91,6% per il vaccino russo Sputink V. Presto in Europa?
Il vaccino Russo contro il COVID, lo Sputink V, è efficace al 91,6%. I dati sono stati pubblicati oggi sull’autorevole rivista scientifica Lancet. Si tratta di uno studio preliminare sui dati della sperimentazione di fase 3 somministrato ad oltre 20mila persone, di cui 2mila over 60 ed anche in questo caso l’efficacia risulta superiore al 90%.
La notizia costituisce una spinta per il farmaco Russo che viene sempre più acquistato da Paesi di tutto il mondo, 16 al momento quelli che lo hanno registrato. Per vederlo in Europa però ci vorra ancora del tempo. Tra l’agenzia regolatoria europea, Ema, e l’istituto Russo Gamaleya i primi contatti sono datati 12 gennaio. La prima rolling review, lo studio dei dati del vaccino russo, potrebbe iniziare a giorni. La Germania ha dato già la sua disponibilità a produrlo dopo il via libera dell’Ema. Per quanto riguarda i tempi ci vorrà però almeno un mese per avere una risposta dall’agenzia europea del farmaco .
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
Nelle ultime 24 ore sono stati 9.660 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, con 499 vittime. Poco più di 24mila i test effettuati, tra tamponi molecolari e antigenici, con un tasso di positività pari al 3,9%, in calo dell’1,7% rispetto a ieri. In calo le terapie intensive mentre sono in crescita i ricoveri 57 in più nelle ultime 24 ore per un totale 20.317 persone ricoverate con sintomi.
La Sardegna resta in zona arancione. Oggi il Tar ha respinto il ricorso della regione contro l’ordinanza firmata lo scorso 22 gennaio dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il presidente Sardo, il leghista Solinas, contestava i dati del ministero e chiedeva la zona gialla. “Nessun dato o parametro “erroneo” e nessuna “valutazione discrezionale ed immotivata degli organi tecnici” del ministero” ha scritto nelle motivazioni della sentenza il Tar della Sardegna.
Diminuiscono i ricoverati nelle terapie intensive (-10). A fronte di 22.699 tamponi effettuati, sono 912 i nuovi positivi (4%). I guariti/dimessi sono 2.765.
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— Regione Lombardia (@RegLombardia) February 2, 2021
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