La lista Sinistra X Milano è stata una delle delusioni del primo turno delle elezioni. Ha ottenuto meno consensi di quanti ne ottenne la sola Sinistra Ecologia e Libertà – una delle componenti politiche della list a- nel 2011. 19,281 voti contro 28,084. Ha preso meno voti di quanti ne andarono a Francesca Balzani alle primarie del centrosinistra di febbraio, quando è iniziata la corsa di Giuseppe Sala. La candidata di area Pisapia ne ottenne allora 20,510.
Un insuccesso, nonostante la lista fosse ispirata al sindaco uscente e si ponesse l’obiettivo di capitalizzare il favore attorno al lavoro di questi cinque anni. Le cause sono diverse e si intrecciano fattori milanesi con fattori nazionali.
Pisapia ha fatto campagna elettorale per Sinistra X Milano ma non è bastato. Dopo la scelta di non ricandidarsi, annunciata nel marzo 2015, Pisapia ha mantenuto la stima e l’affetto di tantissimi milanesi ma le urne hanno detto che non è stato ascoltato come i suoi sostenitori avrebbero sperato. Lo scontento, a Palazzo Marino, in queste ore è forte.
A livello nazionale, Sel è ormai in una crisi drammatica, forse finale, di cui le amministrative sono state solo l’ultimo episodio. Giorgio Airaudo a Torino e Stefano Fassina a Roma -la cui candidatura ha diviso il partito- sono andati male. Milano non ha fatto eccezione.
Sono lontani i tempi del progetto di Nichi Vendola: essere l’ala sinistra di una coalizione di Governo centrata sul Pd. Erano i giorni della segreteria di Bersani. Oggi il Partito democratico di Renzi gioca con uno schema del tutto diverso che non prevede alleanze a sinistra a livello nazionale e che ha fatto saltare il modello vendoliano. A sinistra di Renzi fatica ad affermarsi un’alternativa e probabilmente la scelta milanese di appoggiare un candidato considerato vicino al Presidente del Consiglio -anche se Sala, dopo il risultato del primo turno, ha iniziato a smarcarsi dall’immagine di candidato renziano- ha contribuito a tenere lontani diversi elettori potenziali.
Sinistra X Milano ha eletto un consigliere comunale, Filippo Del Corno. Un altro, Paolo Limonta, entrerebbe in consiglio se Sala vincesse le elezioni. Il primo è “prestato” dal Pd. Il secondo appartiene all’area della sinistra dei comitati. La capolista, Daria Colombo, moglie del cantautore Roberto Vecchioni, ha ottenuto meno voti di preferenza di molti dei candidati di lista. Alla candidatura di Colombo si è arrivati dopo avere sondato diverse alternative che non si sono rese disponibili. A cominciare dal nome su cui tutti, Pisapia in primis, puntavano: Francesca Balzani. La vicesindaca però dopo le primarie ha rifiutato ogni impegno ulteriore e anche il suo annunciato appoggio a Sala, di fatto, non si è visto.