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Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 25 novembre 2020

maradona

Il racconto della giornata di mercoledì 25 novembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla prematura e improvvisa scomparsa di Diego Armando Maradona. L’UE chiede prudenza nelle riaperture in vista del Natale e invita i Paesi membri a farsi trovare pronti per l’avvio delle campagne di vaccinazione. Il governo punta su Agostino Miozzo come nuovo commissario alla Sanità per la Calabria, mentre i sindaci delle città metropolitane chiedono che la riapertura delle scuole venga disposta solo se sarà fatto tutto in sicurezza. La giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne con manifestazioni anche nella Francia in lockdown e il rapporto di Legambiente sui cambiamenti climatici in Italia. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

I dati di oggi sul coronavirus in Italia confermano un po’ tutte le tendenze degli ultimi giorni. I nuovi casi da ieri sono quasi 26mila, emersi da un campione di tamponi ampio: il tasso di positività scende all’11%, una percentuale che ci riporta a un mese fa. Un altro elemento positivo è la diminuzione per il secondo giorno consecutivo del numero complessivo dei ricoverati. La curva dei decessi però rimane molto alta, sono 722 i morti da ieri. In vista della scadenza dell’attuale regime di restrizioni il governo lavora, sulla base di questi numeri, al nuovo DPCM che dovrà regolare obblighi e divieti per il mese di dicembre, festività incluse. Poco fa è iniziato un vertice di maggioranza dedicato a questo, i nodi ancora da sciogliere sono quello dello spostamento tra regioni, quello delle cene e i coprifuoco. Altro grande tema di dibattito nella maggioranza è la scuola. La ministra Azzolina, sostenuta da Conte, vorrebbe riaprirle prima di Natale e oggi ha incontrato i sindaci delle città metropolitane. A favore della riapertura anche esponenti del cts. Il punto però non sono le scuole in sé, bensì tutto quello che gli ruota intorno, a cominciare dai trasporti.

L’UE chiede prudenza nelle riaperture per Natale

A chiedere prudenza nelle riaperture è stata oggi dall’Europa la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen: “Non possiamo ripetere gli errori dell’estate, ha detto, rischiamo una terza ondata dopo Natale“. La presidente ha parlato anche di vaccini. La commissione ha infatti sottoscritto oggi un contratto per la fornitura di vaccini con l’azienda farmaceutica americana Moderna, è il sesto accordo di questo tipo che viene concluso. Ma dopo l’approvvigionamento c’è la somministrazione. L’organizzazione della campagna vaccinale sta in capo ai singoli paesi: Von der Leyen ha chiesto agli stati di organizzarsi per tempo, tradendo una certa preoccupazione.

L’Italia si prepara alla campagna di vaccinazione anti-COVID

(di Alessandro Principe)

Si parla di milioni di siringhe, di catena del freddo, di organizzare centri di vaccinazione e qualificare personale per farlo. Tutto questo va preparato“. Parole chiare, quasi ovvie. Che tradiscono una certa preoccupazione da parte della presidente della Commissione. La riuscita del piano vaccinale a livello europeo è essenziale per sconfiggere la diffusione del virus. Se il modello di riferimento è quello della Germania, il timore a Bruxelles è che alcuni paesi non riescano a mettere in campo lo sforzo organizzativo necessario.
L’incaricato della gestione, il commissario Arcuri, ha detto in Parlamento che ci sarà un punto di somministrazione ogni 20-30mila cittadini. Il ministro Speranza ha affermato che l’acquisto dei vaccini Covid, per la prima volta, sarà effettuato e gestito in modo centralizzato, dallo Stato, e non dalle regioni. L’acquisto. Ma poi c’è tutta la logistica che per forza di cose, visto che si appoggerà sugli ospedali e altre strutture sanitarie, dipende dalle regioni. È a loro che Arcuri ha scritto, infatti, per individuare le strutture coinvolte. Solo la metà delle regioni – 10 – ha risposto entro la data richiesta, venerdì scorso. Poi se ne sono aggiunte altre 3. La scadenza è stata spostata a ieri. Vedremo se tutte le risposte arriveranno. Speranza ha annunciato che il 2 dicembre presenterà il piano vaccini in Parlamento. “La preoccupazione c’è”, ci dice un eurodeputato dopo aver ascoltato Von Der Leyen. “Secondo voi a Bruxelles non hanno visto il pasticcio della Calabria?”

Calabria, il governo vorrebbe puntare su Agostino Miozzo

Per risolvere il pasticcio calabrese, il governo si starebbe orientando su Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, come nuovo commissario alla sanità. Il suo nome ha iniziato a circolare ieri sera, dopo che veti incrociati tra partiti di maggioranza avevano reso impossibile procedere a una nomina tra i due nomi inizialmente proposti: il dirigente dell’Asl Roma 6 Narciso Mostarda e il prefetto Luigi Varratta. Miozzo sarebbe già stato interpellato, una sua risposta è attesa a ora, così come la formalizzazione della proposta da parte del governo.

I sindaci delle città metropolitane chiedono di attendere per riaprire le scuole

(di Michele Migone)

I sindaci delle città metropolitane hanno detto alla ministra Azzolina che le scuole superiori si potranno riaprire solo quando ci saranno le condizioni per farlo. E sono il Governo, e in parte le Regioni, a doverle attuare.
È un: “Per adesso no, grazie” quello detto alla titolare della Pubblica Istruzione, che nei giorni scorsi aveva fatto trapelare la sua volontà di riaprire gli istituti il 9 dicembre dopo averle chiuse all’inizio di novembre. Nel franco confronto, come l’ha definito De Magistris, i sindaci hanno ricordato alla ministra che in queste settimane dal varo dell’ultimo Dpcm, il quadro generale non è sostanzialmente mutato e poi hanno elencato tutte le condizioni indispensabili per il ritorno in aula: orari di entrata e uscita davvero differenziati, incremento del trasporto pubblico, soprattutto extraurbano, protocolli sanitari univoci per tracciamento, quarantena e test rapidi. In pratica, i sindaci hanno fatto l’elenco di tutto ciò che avrebbe dovuto essere realizzato già a settembre e che non è stato ancora fatto.
Convocati dalla ministra come i possibili protagonisti della grande riapertura, come responsabili di un trasporto locale urbano che avrebbe dovuto adeguarsi alle necessità dell’ Era Covid, ma che non è riuscito a farlo, i primi cittadini hanno ributtato la palla nel campo dell’esecutivo anche per evitare di rimanere con il cerino in mano. Alla fine dell’incontro la stessa ministra si è resa conto che tornare a scuola tra 15 giorni per tutti sarà ben difficile e ha parlato di una riapertura graduale. Vedremo quali saranno i tempi. Nel governo ci sono idee diverse. Si ascolteranno gli scienziati. Il virologo Massimo Galli dice che riaprire ora le scuole sarebbe un boomerang.

La giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne

(di Claudia Zanella)

Oggi è il 25 novembre, la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma la violenza non si ferma: proprio oggi due femminicidi, uno in Calabria l’altro in Veneto. Entrambe le donne sono state uccide a coltellate dai propri compagni. Intanto la polizia ha presentato i dati a un anno dall’entrata in vigore del “Codice Rosso”.
Dei quattro delitti di nuova introduzione, quello che ha registrato più trasgressioni è la violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento.
Ma sono tanti i dati interessanti. Come quello che riguarda il revenge porn, cioè la diffusione di immagini sessualmente esplicite senza il consenso del protagonista. L’81 per cento delle vittime di questo reato sono donne, di cui 9 su 10 sono italiane.
Stalking, maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali, i cosiddetti reati spia, cioè gli indicatori della violenza di genere, tra gennaio e settembre 2020, sono in calo rispetto al 2019.
Non bisogna però dimenticare che questo è un anno particolare, è quello del coronavirus. E durante un lockdown è difficile denunciare.
Ma, in realtà, questo non significa che la violenza domestica si sia fermata. Tanto che le chiamate al numero verde “antiviolenza e stalking”, secondo i dati Istat, è aumentato del 120 per cento.
Passiamo alla questione femminicidi. I primi nove mesi del 2020 segnano un nuovo aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E, se l’anno scorso le principali vittime erano le donne tra i 31 e i 44 anni, nell’anno della pandemia c’è una novità. Sono le donne over 65 in testa alla classifica. Da sole rappresentano il 30 per cento del totale delle vittime.

È morto Diego Armando Maradona

(di Alfredo Somoza)

Una vita per il calcio quella di Diego Armando Maradona, che riuscì a superare i traumi della povertà della sua infanzia e i limiti di un corpo per nulla sportivo entrando nel Pantheon dei grandissimi del calcio mondiale e diventando forse il migliore giocatore di tutti i tempi.
Un carattere non facile, amicizie sbagliate e la droga non impedirono che la sua carriera si svolgesse con successo fino a vincere quasi tutto: una Coppa del Mondo giovanile, i Mondiali del Messico del ‘86 e poi gli scudetti storici con il Napoli e con il suo Boca Juniors. [CONTINUA A LEGGERE]

In Italia quasi mille fenomeni meteorologici estremi negli ultimi 10 anni

(di Sara Milanese)

Pandemia e lockdown non hanno fermato i cambiamenti climatici, e gli effetti sono evidenti nei principali centri urbani in tutto il Mondo.
l’osservatorio città clima di Legambiente rileva questa tendenza anche in Italia, dove negli ultimi 10 anni si sono registrati 946 fenomeni meteorologici estremi, in costante crescita.
Si tratta di eventi in costante crescita, come emerge dal rapporto 2020 presentato oggi, dal titolo eloquente: il clima è già cambiato, il rapporto si concentra sulle conseguenze nelle città e nei centri urbani
Dal 2010 ad oggi solo in Italia si sono registrati oltre 400 episodi di allagamenti causati da piogge particolarmente intense; 80 giorni di fermo per metropolitane e treni urbani, e altrettanti di blackout elettrico. 35 le frane; 90 esondazioni fluviali in città.
Secondo l’osservatorio sono 251 le morti causate da questi eventi, 42 riferiti al solo 2019, in aumento rispetto all’anno precedente; 50mila invece le persone evacuate in seguito a frane e alluvioni. Roma, Bari, Agrigento e Milano le città più colpite.
Nelle conclusioni del rapporto, Legambiente propone al governo 10 obiettivi per una proposta di legge per la salvaguardia del territorio italiano e chiede che il Recovery Plan diventi occasione per affrontare di petto i rischi del dissesto idrogeologico.

Francia, manifestazioni contro la violenza sulle donne

(di Luisa Nannipieri)

Nemmeno il lockdown ha impedito a qualche centinaio di manifestanti di ritrovarsi sulla place de la République, a Parigi, questo 25 novembre. Per ricordare che la lotta contro le violenze sessiste e sessuali non si ferma, nemmeno in piena pandemia, anzi. La manifestazione non aveva niente a che vedere con quella dell’anno scorso, quando centomila persone avevano sfilato per le strade della capitale mentre il governo prometteva delle misure concrete per lottare contro la violenza sulle donne dopo una concertazione interministeriale sula questione. Ma la consapevolezza della gravità della situazione da parte dell’opinione pubblica non ha fatto che aumentare, nell’ultimo anno, e le richieste delle associazioni che si battono contro le violenze di genere rimangono le stesse: più mezzi per le misure proposte dal governo, più educazione e più prevenzione, sia nella società che tra le forze dell’ordine e tra chi ha il compito di accompagnare le vittime.
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale della violenza sulle donne, nel 2019 le vittime di femminicidio sono state 146, 25 in più rispetto all’anno precedente. In media, si stima che più di 220mila donne siano vittime di volenze fisiche e/o sessuali da parte dei loro congiunti o ex congiunti ogni anno. Un sondaggio del Ministero delle pari opportunità rileva che quasi una francese su due ha subito violenze sessiste o sessuali negli spazi pubblici. Mentre non ci sono dati precisi sulle violenze psicologiche subite all’interno o all’esterno del contesto familiare.
Un altro dato particolarmente allarmante à l’aumento delle segnalazioni e delle denunce dall’inizio della pandemia. Durante il primo confinamento le associazioni hanno registrato un incremento del 30% delle domande d’aiuto, un numero ripreso dal rapporto dell’ONU sulle violenze sulle donne in Europa durante la crisi sanitaria. E con il secondo lockdown le segnalazioni hanno ripreso a salire: più 15% secondo i dati raccolti fino al 30 ottobre.
In primavera il governo francese aveva risposto immediatamente al grido di allarme delle associazioni, creando dei punti di ascolto per le donne nei supermercati e nelle farmacie, stabilendo che una vittima che sta scappando dal suo molestatore non aveva bisogno di un’attestazione per spostarsi, aumentando i tempi per poter ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza da 7 a 9 settimane e inserendo la risposta alle violenze sulle donne tra le priorità delle forze dell’ordine. Alcune misure sono state riprese quest’autunno ma le priorità degli agenti sono cambiate e le associazioni concordano nel dire che il governo sta facendo ancora troppo poco e troppo lentamente.
Un anno dopo aver annunciato 46 proposte per lottare contro le violenze di genere, ne sono state realizzate solo il 37%. Quelle meno costose, si rammaricano le militanti, che hanno dovuto mettere la pressione al governo per vedere infine arrivare, a settembre, i mille braccialetti elettronici anti-stalker promessi un anno fa. E che constatano il divario tra le misure annunciate e il budget stanziato per realizzarle.

Cosa cambierà per il clima con l’elezione di Joe Biden?

Il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio, ma in questi giorni è già stata presentata parte della sua squadra e il team per la transizione dall’amministrazione uscente è quella entrante è già all’opera. Quali saranno le conseguenze dell’elezione di Biden per il clima? Ne abbiamo parlato col giornalista ambientale e geografo Emanuele Bompan. [LEGGI L’INTERVISTA]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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