I soldi del Recovery Fund: 209 miliardi di euro. I soldi del Mes: 36 miliardi di euro. Bastano queste due cifre, la somma stratosferica che fa 245 miliardi di euro, per comprendere la logica della manovra di avvicinamento di Forza Italia alla maggioranza. Segui il denaro, e non le alchimie di Palazzo, per capire cosa stia accadendo. Vale questa volta più che mai.
Da un lato, il mondo che fa riferimento al centrodestra, mondo di imprese, finanza, poteri nazionali e poteri locali, non vuol certo restare tagliato fuori dalla più grande erogazione di capitali pubblici che si sia mai vista.
Dall’altro, il PD e Renzi, che non vogliono certo lasciarsi incatenare dai grillini.
Sia in aula – pensiamo ai soldi per la sanità che il Movimento 5 Stelle non vuole e allora il soccorso azzurro di Forza Italia potrebbe risolvere il problema – che nella gestione strategica del Recovery Fund.
È un fatto che si sono sentite le parole di chi si esprime ogni volta che le cose si muovono. Il Capo dello Stato ovviamente, che ha chiesto coesione nazionale. Goffredo Bettini, considerato molto influente su Zingaretti e ascoltato al Colle, il quale dopo aver perorato per mesi la causa dell’alleanza coi 5 Stelle svolta e apre a Berlusconi.
È un fatto che un piano del governo per spendere quei soldi ancora non c’è. Si stanno aspettando sviluppi politici? I grillini difendono la posizione: dialogo, però no a Berlusconi in maggioranza. In realtà non serve che Forza Italia entri in maggioranza, che ci siano rimpasti e ribaltoni. Bastano i voti al momento buono, in cambio di scelte condivise.