Nel governo si riaffaccia l’ipotesi di un lockdown generalizzato su tutto il territorio nazionale. Verrà deciso dopo il 15 novembre, dopo l’analisi dell’andamento dell’epidemia nelle due settimane precedenti in Italia.
Allora si vedrà se la divisione in Zone Rosse, Arancioni e Gialle, con le misure restrittive del caso avranno avuto effetto nell’abbassare la curva dei contagi oppure no. Nell’esecutivo c’è chi è più deciso, come il Ministro Speranza, e chi più prudente, come lo stesso Giuseppe Conte, ma, a differenza di qualche settimana fa, nessuno più si dice contrario.
L’ipotesi sarebbe di estendere a tutta Italia le misure che vengono ora applicate nelle tre regioni Zona Rossa. Sarebbe quindi un lockdown molto diverso rispetto a quello dello scorso marzo, molto più soft, lo vediamo ora in Lombardia, con un doppio obiettivo: salvaguardare la maggior parte delle attività produttive e alleviare quel tanto che basta la pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive.
Per fermare l’epidemia i medici chiedono una totale chiusura, ma Conte ha sempre detto che l’economia italiana non può più permettersela. Il lockdown morbido penalizzerebbe i commercianti e gli esercenti, a cui andrebbero i sostegni di Stato, ma non tutte le altre a categorie produttive.
Se attuato, il lockdown nazionale potrebbe durare circa un mese ed essere allentato per le feste. Rimarrebbero però numerosi divieti, soprattutto su spostamenti e sui festeggiamenti con i parenti, per evitare a Natale e Capodanno di compiere gli stessi errori fatti questa estate. Non sarà quindi un liberi tutti. Finora tutte queste sono ipotesi. Sapremo tra dieci giorni se diventeranno realtà.
Foto di Claudia Reali