La giornalista Susanna Bastaroli del quotidiano austriaco Die Presse è intervenuta oggi a Radio Popolare per commentare quanto accaduto la notte scorsa a Vienna, colpita da un brutale attacco terroristico nell’ultima notte prima del nuovo lockdown, quando migliaia di cittadini erano in strada per approfittare dell’ultima serata prime delle chiusure disposte dal governo per limitare la diffusione del COVID-19:
Ormai è ufficiale che un attentatore – si parla ancora e solo di un attentatore – è originario della Macedonia del Nord. Aveva contatti con l’ISIS, era già sospettato e probabilmente aveva già trascorso un periodo in carcere. Un ragazzo di 20 anni già noto alle autorità. In queste ore ci sono stati vari arresti, ma non abbiamo ancora dettagli. Si cerca di capire però in che ambiente questo ragazzo circolasse e che contatti aveva. Sappiamo di due arresti in Alta Austria, ma non si capisce ancora bene quale sia la connessione con questo ragazzo. L’incognita che al momento preoccupa la popolazione è che ancora non si capisce bene se ad agire sia stato un solo attentatore o se siano entrate in azione più persone.
All’indomani della strage di Vienna, mentre i contorni sono ancora da delineare e le operazioni di polizia sono ancora in corso tra arresti, indagini e accertamenti, la comunità austriaca è sotto shock:
Una comunità completamente sotto shock. Nessuno è abituato a questo tipo di terrorismo ovviamente, ma l’Austria non lo conosceva. Da questo punto di vista ci siamo sempre definiti un’isola felice. E in più il secondo aspetto drammatico di questi giorni è che da stasera prenderà il via un nuovo lockdown per il coronavirus. Dalle 20 in poi non si potrà uscire di casa e quindi ieri era l’ultima sera in cui si poteva uscire e frequentare locali, bar e ristoranti. Per questo ieri sera i locali erano pieni, e tra l’altro anche il clima era molto mite ed era una serata quasi primaverile per un novembre viennese.