Lebron James su Instagram riassume la sfida elettorale in un fotogramma 😉 Non bisogna essere appassionati di basket per capirlo 🥳#Election2020 #Election2020results pic.twitter.com/4gCMEiFrTK
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 7, 2020
Elezioni presidenziali Usa, guida alla lettura:
E’ molto semplice, l’ordine è cronologico dall’alto verso il basso 😉
martedì 3 novembre
Elezioni presidenziali USA, il sistema elettorale
Come funziona il sistema elettorale statunitense in un tweet:
Ripasso delle regole: per vincere le elezioni occorrono 270 “grandi elettori”. Ogni stato fornisce un tot di “grandi elettori”, in proporzione alla popolazione. Hillary Clinton prese 4 milioni di voti in più su base nazionale, ma nel 2106 perse.#Elections2020 #usa2020suRP
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 3, 2020
Chiaramente 2106 voleva dire 2016. Per approfondire l’argomento “sistema elettorale” con i termini chiave come “grandi elettori” c’è la classica e chiarissima pagina di Wikipedia.
Questo sistema elettorale finisce per creare situazioni prevedibili nella stragrande maggioranza del Paese e pochi nodi incerti e decisivi che determinano il risultato finale.
8 stati e 21 contee decideranno l’esito delle elezioni USA #Elections2020 @politico https://t.co/LVeWEGi2f2
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 3, 2020
Si può arrivare a situazioni statisticamente assurde come questa:
Dritta sicura, confermata da 14 elezioni presidenziali consecutive senza mai sgarrare: chi vince nella contea di Putnam, nell’Ohio, diventa presidente degli Stati Uniti.
(Qui in foto l’elegante tribunale di Ottawa, capoluogo della contea)#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/WVDBbzhmer— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 3, 2020
I vicepresidenti
Di Trump e Biden sappiamo tutto, nell’attesa dei primi exit-poll approfondiamo la conoscenza dei due candidati vicepresidenti nelle due schede di Luca Parena.
Kamala Harris, democratica:
Mike Pence, repubblicano:
Elezioni presidenziali USA, i primi risultati
In questa tornata elettorale molto difficilmente si conoscerà il nome del vincitore all’alba italiana, come succede di solito. Il massiccio voto postale, combinato con i sistemi di spoglio diversi da stato a stato, renderà il conteggio delle schede molto macchinoso. Tra i primi risultati, da considerarsi ormai sicuri, un’affermazione di Trump del tutto attesa:
È stato assegnato, sulla base delle proiezioni, il primo stato, che vale 11 grandi elettori: è l’Indiana e va a Trump. Ci piace ricordare il cristianissimo stato del Midwest per qualcos’altro, tipo l’elegantissimo tiro in sospensione di Reggie Miller #Elections2020 #Usa2020suRP pic.twitter.com/Z7X4HSV5ru
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Ecco uno spaccato della vita in Indiana, nel racconto della nostra ascoltatrice Giovanna, che vive a Fort Wayne da sette anni:
Arrivano altri risultati, nessuno definitivo, ma piuttosto chiaramente delineato. È molto serrata la sfida in Florida, stato tra i più importanti per assegnare la vittoria finale.
Altri risultati quasi certi: il Kentucky e le sue ali di pollo vanno a Trump, il Vermont e il New Hampshire a Biden. Tasta a testa tipo così 🥵 in Florida, stato decisivo. La sceneggiatura del voto in Florida pare scritta dal signore qui sotto #Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/Mtx23luIts
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
È notte fonda in Italia, la palpebra tende a calare, ma ci avviciniamo al momento clou per quanto concerne l’arrivo dei risultati. Sono in fase avanzata di scrutinio tutti gli stati della Costa Est e quelli del Midwest.
Arrivano alla spicciolata i risultati di svariati stati, basati sulle proiezioni, con un campione via via più vicino al 100%.
Qui la cartina di @politico#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/9CvUCW9DFD— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
La Florida pare passata saldamente nelle mani del presidente uscente. È probabile che Biden non abbia convinto l’elettorato ispanico. Viceversa, sembra che i centri industriali dell’Ohio e della Pennsylvania stiano premiando il Partito Democratico. Sorprendente l’andamento in Texas, dove Biden è in vantaggio con quasi la metà dei voti conteggiati (lì sopra nel tweet abbiamo scritto erroneamente “campione”, ma si tratta di voti scrutinati).
Consensus of about 100 “what are you hearing texts?” I’ve sent in the last 20 minutes to Dems: grim about Florida and optimism about Midwest (because of encouraging OH numbers), GA, and NC. As one Biden adviser put it: “Don’t let FL break the mood.” But overall: still very early.
— Ryan Lizza (@RyanLizza) November 4, 2020
La chiusura dei seggi negli stati dell’Ovest
La West Coast è interamente democratica: California, Oregon, Washington. Anche l’Arizona sembra orientarsi su una preferenza per Biden, fatto per niente scontato alla vigilia del voto.
Ormai persa la corsa per il Texas, i dem si concentrano sull’Arizona, una specie di “fratello minore” del maggiore stato del sud. Anche lì, dove il tema dominante è il muro al confine col Messico, il conteggio è equilibrato. #Election2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/vYgKLhsSwx
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Non ci sono state sorprese sostanziali, se non forse l’Arizona democratico, se confermato. Rimaniamo tutti “appesi” allo spoglio dei voti postali di Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Solo conquistando almeno due di questi tre stati Biden può vincere le elezioni. In Pennsylvania, al momento sono da scrutinare ancora circa due milioni di voti per corrispondenza, un numero davvero consistente.
Biden, il Partito Democratico (e pure noi) diciamo con indifferenza “Calma, c’è da finire lo scrutinio del voto postale”.
IN REALTA’ 👇 pic.twitter.com/MuB4Uj1t7V— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Non sarà oggi la chiusura dello scrutinio
È certo che negli stati chiave dell’area dei Grandi Laghi il verdetto del voto slitterà ai prossimi giorni. Resta un punto di domanda sulle azioni dei due candidati, che hanno annunciato entrambi un discorso, ma che non saranno in grado di dire nulla di definitivo, in una situazione di autentico stallo. Potrebbe addirittura delinearsi un pareggio a 269 grandi elettori. Dal punto di vista dell’analisi politica emerge una tenuta del presidente uscente ben superiore a quanto lasciassero presagire i sondaggi e una brutta performance di Biden, come già detto più su, presso l’elettorato ispanico, specie in Florida.
If there’s a 269-269 tie then maybe it’s a simulation.
Just kidding. I think.
— Nate Silver (@NateSilver538) November 4, 2020
Stallo alla chiusura dei seggi: il ruolo del voto postale
Si delinea una sospensione del giudizio a livello nazionale che potrebbe durare giorni, perché in molti stati il peso del voto postale è davvero massiccio. Lo scrutinio di questa quota sostanziale di voti non si esaurisce nella notte elettorale perché il controllo delle schede è più complicato rispetto a quello delle schede imbucate al seggio. Tutti gli analisti ritengono che il voto per posta sia sbilanciato a favore di Biden. Inoltre ci sono 24 milioni di elettori che alle scorse elezioni non hanno votato e sono 8 milioni gli statunitensi che votano per la prima volta. Per contro, ci sono svariati elettori repubblicani che hanno dichiarato di aver votato per posta e anche, irregolarmente, al seggio. Non è quindi automatico che il voto postale equivalga a un voto democratico. È probabile che per parlare di un risultato definitivo debbano passare diversi giorni, ma Trump difficilmente accetterà di aspettare a proclamarsi vincitore, se al termine della giornata elettorale sarà in vantaggio.
Nel frattempo dall’Inghilterra arrivano brutte notizie:
I bookmaker inglesi di solito preferiscono non rimetterci le loro sterline e danno Trump col 75% di probabilità di vittoria 🙄 https://t.co/hBZkyTeATb
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Elezioni presidenziali USA, New York a Biden e Florida a Trump
Si delinea la mappa degli Stati Uniti con le caratteristiche macchie rosse e blu. I repubblicani non aspettano la fine dello scrutinio per proclamarsi vincitori in Florida. Per contro lo stato di New York è assegnato a Biden già pochi minuti dopo la chiusura dei seggi. Mentre continua il conteggio in Texas in una situazione di “to close to call” il New Mexico è conquistato da Biden.
New Mexico assegnato a Biden. Che Heisenberg abbia votato democratico?#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/JIKsZ4twsB
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
È da cardiopalma lo spoglio dei voti in Texas. Il grande stato del sud è tradizionalmente repubblicano, per lo meno negli ultimi cinquant’anni, e l’equilibrio assoluto nel conteggio dei voti è una grande sorpresa.
Come se non bastasse la trepidazione nel conteggio delle schede, i due candidati hanno annunciato che parleranno a breve.
Trump terrà un discorso alla nazione già nella serata statunitense. Anche Biden parlerà ufficialmente tra qualche ora. Entrambi si pronunceranno quindi ben prima che i risultati (considerato lo scrutinio del voto postale) siano definitivi.#Elections2020 #usa2020suRP
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Sembra inesorabile il recupero di Trump negli stati in bilico man mano che prosegue la conta dei voti. La spiegazione potrebbe essere duplice: i primi voti scrutinati sono quelli postali e quelli provenienti dalle città più grandi, favorevoli ai democratici, successivamente l’arrivo del voto rurale e dei piccoli centri premia il partito repubblicano.
Eh dai ci siamo illusi, abbiamo vissuto la nostra estate di cicale scaldate dal Sol dell’Avvenire, poi: la notte.
Brace ourselves, another winter is coming 🙁
Scherzi a parte, sarà un futuro molto duro per l’ambiente. Sta vincendo il global warming.#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/PJWPhSaGTT— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
mercoledì 4 novembre
Biden conquista l’Arizona, Trump vince in Georgia e Michigan
Per la prima volta in oltre 20 anni, l’Arizona cambia colore. È il primo Stato che il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, è riuscito a strappare al Presidente uscente Trump. Biden si porta a casa 11 grandi elettori. Trump, invece, conquista la Georgia (16 grandi elettori) e il Michigan (16 grandi elettori), mentre in Pennsylvania, dove Trump sembra in vantaggio, ci sono ancora oltre 1 milione di voti da conteggiare.
Per la prima volta in oltre 20 anni, l’Arizona cambia colore: è il primo Stato che Biden è riuscito a strappare a Trump @POLITICO#Election2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/RIgc9CdwMb
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Trump è in vantaggio in tutti gli Stati chiave, dal Winsconsin alla Pennsylvania alla Georgia.
Trump: “Francamente abbiamo vinto queste elezioni”
Trump si dice convinto di aver trionfato, anche se i dati già arrivati sono ben lontani dal confermarlo, ma in un discorso ai suoi sostenitori il Presidente USA ha iniziato a festeggiare:
Voglio ringraziare i milioni di americani che hanno votato per noi oggi. Anche se un gruppo di persone molto tristi sta cercando di delegittimarci. I risultati sono stati fenomenali. Siamo pronti per uscire a festeggiare questo successo. Abbiamo vinto in Stati in cui non ci aspettavamo di farlo, come in Florida. Ormai è chiaro che abbiamo anche vinto in Georgia, non ci raggiungeranno mai. Lo stesso in Nord Carolina. E stiamo vincendo in Pennsylvania con un margine di tantissimi voti. Il governatore del Texas mi ha già chiamato per congratularsi.
Anche in questa occasione Trump ha portato avanti la strategia di screditare la validità del voto per posta e ha confermato l’intenzione di rivolgersi alla Corte Suprema:
Francamente abbiamo vinto queste elezioni. Per il bene della nazione dobbiamo far sì che la legge sia usata nel modo giusto. Andremo alla Corte suprema. Vinceremo queste elezioni, per quello che mi riguarda abbiamo già vinto, ma stanno portando avanti una frode ai danni del popolo americano.
La stessa affermazione fatta su Twitter ha portato al flag del tweet di Trump da parte del social network in quanto “il contenuto condiviso in questo Tweet, tutto o in parte, è controverso e potrebbe essere fuorviante in merito alla modalità di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza“.
We are up BIG, but they are trying to STEAL the Election. We will never let them do it. Votes cannot be cast after the Polls are closed!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 4, 2020
Il testa a testa alle 11.30 del 4 novembre 2020
La corsa alla Casa Bianca è tutt’altro che conclusa. Alle 11.30 del 4 novembre 2020 questa è la situazione:
Stati in cui Trump sta vincendo:
Florida (29 grandi elettori)
Iowa (6)
Ohio (18)
Texas (38)
Missouri (10)
West Virginia (5)
Indiana (11)
Kentucky (8)
Alabama (9)
Mississippi (6)
Tennessee (11)
Oklahoma (7)
Arkansas (6)
Louisiana (8)
Nebraska (5)
Wyoming (3)
South Dakota (3)
North Dakota (3)
Kansas (6)
Utah (6)
Idaho (4)
Montana (3)
Stati in cui Biden sta vincendo:
Arizona (11 grandi elettori)
Minnesota (10)
New Jersey (14)
Rhode Island (4)
Massachussets (11)
Maryland (10)
Delaware (3)
District of Columbia (3)
New Hampshire (4)
Vermont (3)
Virginia (13)
Illinois (20)
Connecticut (7)
Maine (4)
New Jersey (14)
New York (29)
New Mexico (5)
Colorado (9)
California (55)
Oregon (7)
Washington (12)
La ripresa dello spoglio: Biden recupera in Michigan
Dopo una notte in cui non saranno stati in tanti a regalarsi un bel sonno ristoratore, sono ricominciate le operazioni di conteggio. Il Michigan, uno degli stati chiave, è diventato blu e quando manca il 4% delle schede da scrutinare, Biden ha un vantaggio di 34mila voti, con una forbice cha va divaricandosi. Conquistato lo stato che fu culla dell’automotive, per il raggiungimento dei 270 grandi elettori necessari per diventare presidente, sarebbero sufficienti al candidato democratico ancora solo il Nevada e il Wisconsin.
Il ribaltamento del risultato in Michigan e l’eventuale conferma del Nevada rendono il Wisconsin decisivo per Biden al fine di ottenere 270 grandi elettori. In foto gli elettori che hanno in mano il futuro degli USA. Siamo nelle mani di Fonzie.#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/DvJvyMYBAP
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Lo scrutinio consegna Wisconsin e Michigan ai democratici
Mancano solo 6 grandi elettori a Joe Biden per diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti. I voti mancanti potrebbero arrivare dal Nevada, che renderebbe addirittura ininfluente il risultato nello swing state per eccellenza del 2020, la Pennsylvania, dove comunque lo spoglio dei voti per lettera vede il progressivo recupero di Biden, ieri in netto svantaggio.
Donald Trump grida ai brogli e pretende il riconteggio dei voti nei due stati affacciati sui Grandi Laghi.
Qual è il simbolo del Nevada? Le slot machines? Ci piace di più pensare all’Area 51 e ai suoi fantomatici alieni. E allora sì, il voto decisivo per sancire la presidenza Biden è di certo stato depositato nell’urna da questo attivista democratico#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/YIxWvYC9Y0
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
Nella mappa di @politico la situazione attuale del testa a testa Biden-Trump. Un Nevada definitamente blu aprirebbe le porte della Casa Bianca al candidato democratico, a prescindere dal risultato in Pennsylvania.#Elections2020 #usa2020suRP pic.twitter.com/rxxsCQa3Dc
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 4, 2020
giovedì 5 novembre
Prosegue lento lo spoglio in Nevada
In Nevada non vogliono che si metta loro fretta. I voti postali saranno ritenuti validi anche se, spediti fino a martedì, arriveranno entro martedì prossimo. Gli aggiornamenti sullo scrutinio saranno dati “almeno una volta al giorno”. L’aggiornamento di oggi ha riguardato un 1% delle schede e ha prodotto un allungo di Biden che ora (76% delle schede scrutinate) ha un vantaggio di 12mila preferenze.
#ElectionResults2020 #USA2020SUrp pic.twitter.com/CmtydBKiV9
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 5, 2020
venerdì 6 novembre
Il sorpasso di Biden e le minacce di Trmp
Il sorpasso negli stati-chiave è avvenuto: durante lo spoglio Georgia e Pennsylvania sono “diventati blu”. Lo scrutinio del voto per corrispondenza ha premiato, come previsto Biden. Trump ha affermato che non accetterà la sconfitta e ha gridato ai brogli nel suo discorso durante la notte italiana. Purtroppo per i suoi sostenitori, non ha fornito alcuna prova.
Trump in conferenza stampa: toni meno rabbiosi dei suoi tweet. Lanciate accuse di brogli senza fornire prove. Non menzione a stop conteggi. Rivendicato accesso a scrutinio per rappresentanti lista. Usate parole rispettose per Biden. #Elections2020
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 6, 2020
Dopo la Georgia ha svoltato in blu anche la Pennsylvania.
Trump ha detto che non accetterà la sconfitta, ma l’affermazione di Biden si sta rivelando più larga di quel che si pensava anche solo ieri.#Election2020results #Elections2020 #usa2020suRP
Map by @politico pic.twitter.com/MrNR3GXmYm— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 6, 2020
La “virata in blu della Georgia” che sta per aprire le porte della Casa Bianca a Joe Biden e far sloggiare Trump, è essenzialmente opera sua.@staceyabrams è stata protagonista di un’azione di politica sul territorio come non se ne sono mai viste#HEROINE #GeorgiaWentBlue https://t.co/ixfTjO0y4k
— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 6, 2020
sabato 7 novembre
Biden è presidente degli Stati Uniti!
✊
Dopo uno spoglio lunghissimo, lo stato decisivo della Pennsylvania è stato assegnato ufficialmente al candidato democratico.#Election2020 #Electionsresults2020 pic.twitter.com/WjZDAJAYTc— Radio Popolare (@radiopopmilano) November 7, 2020