Ultimi giorni di campagna elettorale, ma quella delle amministrative si intreccia con quella ormai in corso sul referendum costituzionale di ottobre.
I due argomenti sono oggetto di attacchi reciproci da una partee dall’altra. Le elezioni di domenica saranno il primo test importante dopo le regionali dell’anno scorso e anche se Renzi ribadisce continuamente che non si tratta di un voto al governo, la tensione sale e lo coinvolge in pieno.
Il Presidente del Consiglio si è tenuto sempre lontano dalle amministrative, ma tra oggi e mercoledì calcherà tutte le piazze più importanti: oggi sarà a Torino, martedì a Milano e mercoledì a Roma, pronto a sostenere i candidati del Pd, ma è un partito che più si avvicina l’estate e la vera campagna del referendum e più si divide, con tensioni sempre più evidenti.
Il ministro Franceschini accusa i comitato per il no di fare un atto contro il Paese, invitando i dissidenti del suo partito a non usare il referendum per bloccare Renzi. questo è il clima politico a sei giorni dal voto, con confronti in Tv che ora diventano più serrati.
Ma come spesso accade i candidati avvantaggiati scelgono di non andare in televisione. A Roma c’è stato il primo confronto, e Virginia Raggi non c’era, lo stesso è accaduto a Napoli con De Magistris.Eppure la candidata dei Cinque stelle avrebbe avuto l’occasione di spiegare se condivide o meno l’ingresso a gamba tesa nelle questioni romane dell’esponente sempre in ascesa del Movimento, Di Maio, il quale ha promesso che gli assessorati a Roma passeranno da 12a 9 e saranno a tempo determinato. Oggi, l’annuncio sempre di Di Maio, la candidata del Movimento di Grillo presenterà la sua squadra.