La nuova serie d’autore di Luca Guadagnino, We Are Who We Are, arriva anche in Italia grazie a Sky.
Fino a un decennio fa, tv e cinema erano due universi paralleli. Certo, poteva capitare che un regista si facesse le ossa sui set televisivi (Steven Spielberg, per dirne uno), o che qualche attore, forte della popolarità acquisita sul piccolo schermo, riuscisse a fare il salto sul grande. La direzione inversa – dal cinema alla tv – era praticamente inesistente: chi mai, dopo aver sfondato nella settima arte, avrebbe voluto “tornare indietro” alla sorella minore e disprezzata?
Il panorama è oggi cambiato al punto che il flusso sembra scorrere al contrario: attori, registi e sceneggiatori cinematografici si rivolgono alla tv, in particolar modo a reti prestigiose e ricche di mezzi come HBO. La ragione risiede nelle modifiche al panorama dell’intrattenimento degli ultimi anni: il cinema è sempre più diviso tra giganteschi blockbuster per tutta la famiglia e piccoli film super indie e a basso budget, che rischiano di essere visti solo da addetti ai lavori; la televisione predilige sempre di più il formato della miniserie, così che l’impegno per gli attori e i registi coinvolti non duri più diversi anni come un tempo ma solo qualche mese, poco più di un film.
Quello che una volta era l’intrattenimento adulto, complesso, più o meno serio, a medio budget, oggi si trova più facilmente in tv che al cinema (ovviamente la pandemia sta trasformando anche questo scenario e nessuno sa ancora come). Sky Italia, che negli ultimi anni, dopo gli exploit di Romanzo criminale e Gomorra, sta producendo sempre più contenuti seriali originali di qualità, con un occhio al mercato internazionale, punta molto sulla sinergia con autori e registi cinematografici: dopo la versione italiana di In Treatment diretta da Saverio Costanzo e soprattutto le due miniserie The Young Pope e The New Pope di Paolo Sorrentino, in questi giorni è andata in onda Petra di Maria Sole Tognazzi, e a breve arriveranno Romulus, prodotta da Matteo Rovere a partire dal suo film Il primo re, Cops di Luca Miniero, e sono annunciati progetti dei fratelli D’Innocenzo (i registi di Favolacce), di Gabriele Muccino, di Carlo Verdone. Soprattutto, da venerdì 9 ottobre è approdata su Sky We Are Who We Are di Luca Guadagnino, l’acclamato regista di Io sono l’amore, A Bigger Spalsh, il remake di Suspiria e Chiamami col tuo nome.
È soprattutto quest’ultimo titolo ad avergli dato notorietà internazionale, e infatti la serie We Are Who We Are è una collaborazione tra Sky Italia e la statunitense HBO, dove è partita qualche settimana prima rispetto a noi, e richiama atmosfere e percorsi di quel film: è un teen drama, una storia con protagonisti un gruppo di adolescenti colti in un cruciale momento di passaggio verso l’età adulta, definito dall’esplorazione della propria identità e dei propri desideri. Nel cast ci sono attrici note come Chloe Sevigny e Alice Braga, e giovanissimi talenti come il protagonista Jack Dylan Grazer e Francesca Scorsese (figlia di Martin), ma come in tutti i titoli di Guadagnino è l’ambiente a fare la differenza e a giocare un ruolo imprescindibile: We Are Who We Are si svolge in un luogo ameno e praticamente inesplorato dallo schermo, una base militare americana su suolo italiano, a tutti gli effetti un microcosmo chiuso e autosufficiente, separato dal mondo circostante, che quasi sempre ignora e con cui qualche volta si scontra. Una metafora perfetta dell’adolescenza, e aderente ai temi abituali di Guadagnino e alla sua abilità nel raccontare contesti non comuni e privilegiati. We Are Who We Are ha anche lo stile ondivago e viscerale del regista, la visione si avvicina più a un’esperienza, a un’esplorazione che a un racconto tradizionale, è fluida, proprio come le identità di genere, etnia, nazionalità e orientamento sessuale dei suoi protagonisti. Qualcosa che nella tv italiana si vede di rado. L’altro esempio è SKAM: non è un caso che anche questo sia un teen drama, rivolto a un pubblico di adolescenti, una nuova generazione più libera, coraggiosa e sincera.
Foto dalla pagina Facebook ufficiale di HBO