Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Venerdì 25 settembre 2020

Ilaria Cucchi in tribunale

Il racconto della giornata di venerdì 25 settembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia diffusi ai nuovi depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi ad 11 anni dall’omicidio del giovane, denunciati oggi nel giorno in cui ricorrono i 15 anni dall’omicidio di Federico Aldrovandi. Accoltellamento di fronte gli uffici di Premières Lignes Television di Parigi, vicino alla ex sede del giornale Charlie Hebdo. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 1.912 i nuovi positivi, 126 in più del giorno prima ma con un numero leggermente inferiore di tamponi 107.269 nelle ultime 24 ore. le vittime sono state 20, in leggero calo rispetto alle 23 di ieri. I pazienti ricoverati con sintomi sono 2.737 di cui 244 in terapia intensiva. La regione con più nuovi casi è la Lombardia, 277, seguita dalla Campania con 253 e il Lazio con 230 nuovi positivi. Da 8 settimane si assiste a un lento ma progressivo peggioramento dell’epidemia che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari. A livello nazionale i ricoveri in ospedale sono aumentati dal 4% al 5% mentre le terapie intensive dal 2% al 3%, con valori superiori al 10% in alcune Regioni. L’età media dei nuovi contagiati è di 41 anni. Questo è quanto emerge dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanita riferito alla settimana dal 14 al 20 settembre. Mentre per valutare l’impatto dell’apertura delle scuole sull’epidemia-si legge nel monitoraggio-bisognerà aspettare ancora 2-3 settimane. Il ministero della salute in una nuova circolare che riguarda la scuola scrive che in caso di sintomi sospetti di un alunno, o di personale scolastico il pediatra o il medico di famiglia devono richiedere “tempestivamente il test diagnostico” al dipartimento di prevenzione. E se un alunno o un operatore scolastico dovessero risultare positivi, per il rientro in comunità bisognerà effettuare due tamponi, a distanza di 24 ore l’uno dall’altro ,e se entrambi avranno esito negativo si potrà rientrare a scuola.

Caso Cucchi, i depistaggi proseguono ancora oggi

A 11 anni di distanza dal suo omicidio, i depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi non si fermano. Proseguono ancora oggi. A denunciarli è stato il pm Giovanni Musarò nell’aula dove si sta celebrando proprio il processo sui depistaggi delle indagini, che vede imputati 8 militari dell’Arma. “Ancora oggi c’è qualcuno nel reparto operativo dei Carabinieri che passa gli atti a qualche imputato. Siamo stanchi di questi inquinamenti delle prove”. Queste le gravi parole di Musarò oggi in udienza. “C’è un Giuda, un cavallo di Troia che speriamo di identificare”, ha detto l’avvocato della famiglia Cucchi Fabio Anselmo che già nei mesi scorsi aveva denunciato il clima pesante in aula. Carlo Bonini, giornalista di Repubblica, negli anni ha seguito il caso Cucchi:


 

Aldrovandi, la madre Patrizia Moretti: “Le tragedie non vanno dimenticate”

Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, è stata intervistata oggi per il giornale radio di Radio Popolare da Mattia Guastafierro. LEGGI L’INTERVISTA.

Parigi, attacco vicino all’ex sede di Charlie Hebdo: due feriti

(di Luisa Nannipieri)

A molti è sembrato di rivivere un incubo vecchio di cinque anni questa mattina quando, verso mezzogiorno, un uomo armato di un coltello da macellaio ha attaccato e ferito gravemente due persone davanti al numero sei della rue Nicolas Appert, nel decimo arrondissement di Parigi. Proprio davanti ai vecchi locali di Charlie Hebdo, la redazione del settimanale satirico vittima di un sanguinoso attentato nel gennaio del 2015.
L’uomo, un diciottenne noto alla polizia, è stato rapidamente arrestato vicino alla piazza della Bastille. Le forze dell’ordine hanno anche fermato una seconda persona su indicazione dei testimoni. Si tratta di un trentatreenne che era rimasto nei dintorni della scena del crimine. Per ora gli inquirenti stanno verificando che relazioni avesse con l’assalitore. [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Seconda parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Prima parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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