Negli ultimi giorni, la multinazionale tedesca Bayer ha mostrato interesse per l’acquisizione dell’azienda americana Monsanto. La Bayer ha finalmente svelato le sue carte e ufficializzato la sua offerta che ammonta a 62 miliardi di dollari.
La fusione tra Bayer, azienda chimica e farmaceutica tedesca, e Monsanto, azienda agroindustriale americana, leader nella produzione di Ogm, porterebbe alla nascita del maggior produttore di semi e pesticidi al mondo, con un fatturato annuo di più di 67 miliardi di dollari.
L’eventuale fusione porterebbe questo settore sotto il controllo di pochissime aziende. Di recente, infatti, c’è stata la fusione tra l’azienda svizzera Syngenta, prima nella produzione mondiale di pesticidi con la ChemChina e in questi giorni anche la Dow Chemical e DuPont stanno portando avanti le trattative.
L’azienda Bayer ha un valore di mercato di 90 miliardi di euro, mentre la Monsanto di 42 miliardi di dollari. Quest’operazione porterebbe dunque alla creazione di un vero e proprio colosso nel settore agroalimentare. La Bayer aumenterebbe dal 22 al 40 per cento il fatturato del comparto agricolo, spostando sempre di più la sua attenzione in questo settore.
Questa possibile fusione preoccupa gli investitori ma anche gli operatori del settore agroalimentare e gli ambientalisti. Da quando è stata annunciata, le azioni del gruppo Bayer sono crollate: gli investitori temono che sia un’acquisizione troppo costosa.
La decisione, poi, si colloca all’interno della discussione europea sul rinnovo dell’autorizzazione a usare il glifosato, uno dei pesticidi più diffusi al mondo. La fusione tra un gruppo americano e uno europeo inciderebbe fortemente sull’autorizzazione all’uso di questo pesticida.
In Italia, invece, Legambiente sostiene che “si creerebbe un asse in grado di intervenire negativamente sugli standard di protezione ambientale, di salute pubblica e di qualità delle produzioni agricole certificate in Europa”.
Le conseguenze sul settore agroalimentare saranno enormi: “Si restringerà ulteriormente la rosa dei fornitori mondiali nel settore agricolo”, spiega il nostro collaboratore Alfredo Somoza. “Solo quattro grandi gruppi gestiranno la quasi totalità del mercato delle sementi“.
Ascolta qui il commento integrale di Alfredo Somoza