È morta questa notte a Roma Rossana Rossanda. Giornalista, intellettuale, comunista critica, scrittrice, è stata tra le fondatrici del Manifesto. Era nata a Pola 96 anni fa.
Allieva di Antonio Banfi, antifascista, ha partecipato alla Resistenza, è stata poi dirigente del Pci negli anni Cinquanta e Sessanta, come responsabile del settore culturale. Dopo la fondazione del giornale, insieme ai suoi compagni di avventura, ha subito la radiazione dal partito. Da allora, ancora tanti anni di militanza da intellettuale, politica, femminista. Una vita tanto intensa che è difficile riassumerla in poche battute, una vita dedicata alla cultura e alla politica. Uno sguardo che non ha mai risparmiato di rivolgersi verso se stesso, verso la sinistra. Ecco cosa diceva nel 1996 a Piero Scaramucci, in un microfono aperto dedicato alle imminenti elezioni di quell’anno:
Il ricordo adesso di Luciana Castellina, che con Rossana Rossanda era nel gruppo dei fondatori del Manifesto:
“La più grande intellettuale comunista del dopoguerra” dice Lidia Campagnano, amica, collega, compagna di Rossanda:
Foto | Facebook il Manifesto