Nella piazza dove tante manifestazioni radicali si sono svolte, lì a Piazza Navona la bara di Marco Pannella è stata portata per l’ultimo saluto di Roma. Poi ci sarà l’ultimo viaggio verso il cimitero di Teramo.
Piazza Navona tappezzata di poster con l’immagine del leader radicale e la scritta “a subito”. Più di un arrivederci, forse la volontà che altri continuino le sue battaglie. E questa è la vera sfida che attende il Partito Radicale senza più il suo leader.
A Piazza Navona sono stati molti cittadini a rendergli omaggio, alla camera ardente a Montecitorio i politici e forse a loro si è rivolta Emma Bonino parlando di ipocrisia: “le derisioni – ha denunciato – si sono trasformate in omaggio e puzzano di ipocrisia”.
Ma nella piazza, riempita di alcune migliaia di persone, c’erano soprattutto romani, che hanno votato il Partito Radicale o che hanno combattuto in passato le battaglie referendarie, quelle sul divorzio o sull’aborto e che hanno sempre considerato Pannella come un simbolo di una politica fatta in prima persona.
Intervista omaggio a Pannella 1
Con uno striscione fatto con un lenzuolo anche alcuni detenuti del carcere di Rebibbia.
Intervista omaggio a Pannella 2
Sul palco scorrevano le immagini della storia di Pannella e delle sue battaglie, a parlare i molti amici e membri della sua famiglia, con la musica jazz in sottofondo perché aveva chiesto di cantare e non di piangere. E questo a Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby fa venire in mente alcuni ricordi.