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Tratto dal podcast
Prisma di lun 07/09
Coronavirus | 2020-09-07
Covid e scuola: è il binomio che tiene banco in questi giorni e di certo monopolizzerà l’attenzione nelle prossime settimane, dopo lo scattare del “giorno x”, il 14 settembre.
Oggi sono ripartiti nidi e materne. Anche qualche istituto superiore ha anticipato il primo giorno di scuola di una settimana. Cosa accadrà quando, è statisticamente inevitabile che succeda, saranno rilevati sintomi o positività al coronavirus tra studenti o personale della scuola? La tempestività, sia nell’accertamento effettivo del caso che poi nell’eventuale azione da intraprendere, sarà decisiva.
Nella puntata di oggi di Prisma, Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni hanno intervistato Nicola Iannaccone, responsabile scuola per l’ATS di Milano. Eccone un estratto. L’intervista completa è nel podcast della puntata, in cima alla pagina, dal minuto 25’15”.
Appare chiaro che tutta l’azione di contenimento dell’epidemia nelle scuole passi per una procedura caso per caso…
L’approccio è “salutogenico” cioè volto alla promozione della salute, è l’unico modo per poter affrontare questa situazione emergenziale e complessa, che non si può trattare in maniera univoca, con indicazioni uguali per tutti. Certo si parte da regole di comportamento condivise che ben conosciamo, ma occorre modulare la risposta all’interno di ciascuna scuola. Se c’è un problema di natura sanitaria, la risposta deve essere “pedagogica”. La nostra organizzazione prevede un’equipe multidisciplinare, poi ogni scuola ha un insegnante che fa da referente-covid. Inoltre è previsto che ci sia un dirigente di una scuola-polo che interloquisce coi suoi colleghi dirigenti scolastici. In questo modo è possibile declinare tutte le regole di riapertura delle scuole contestualizzandole al territorio.
Se un bambino o una bambina mostrano sintomi, come ci si comporta?
Di fronte a una temperatura più alta di 37,5° o di fronte a sintomi che possono essere correlati col Covid-19, se la rilevazione avviene a casa, i genitori dovranno chiamare il pediatra e col pediatra monitorare la situazione e decidere come procedere. Se procedere quindi con un approfondimento diagnostico oppure invece monitorando la questione osservando qual è l’evoluzione della sintomatologia. Da questo punto di vista poi, se la collaborazione col pediatra non evidenzia nulla di particolare per cui bisognerebbe attivare procedura-covid, si procede con la riammissione a scuola.
E se il il pediatra dice che serve un tampone? Quali sono i tempi della procedura?
I tempi dipendono quanti tamponi ci saranno da analizzare in quel periodo. Dipende da quanti tamponi ci sono da fare e da quante risorse sono state messe a disposizione (che sono molte) e quindi dipende da situazione a situazione.