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Tratto dal podcast
Prisma di mar 01/09
Milano | 2020-09-01
A pochi giorni dalla riapertura della scuola in Italia è stato raggiunto un accordo tra Governo, Regioni ed enti locali sull’organizzazione del trasporto pubblico: capienza massima all’80% dei posti, che potrebbe arrivare al 100% nel caso di spostamenti al di sotto dei 15 minuti. Marco Granelli, assessore a Mobilità e Lavori pubblici del Comune di Milano, spiega Radio Popolare come ci si sta organizzando in questi giorni in vista del fatidico 14 settembre.
L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.
Come vi state muovendo a Milano sul trasporto pubblico e il ritorno a scuola?
Ieri è stato firmato l’accordo e ora ci organizzeremo con la nostra società. Noi ne avevamo già parlato nei giorni scorsi e avevamo previsto alcuni interventi per garantire una sicurezza del trasporto pubblico. Da stamattina in tutte le stazioni della metropolitana è presente un dispenser con l’igienizzante e stiamo programmando nei prossimi giorni di metterlo anche su alcune linee più significative, come da indicazione inserite nelle linee guida. Sulla capienza all’80% ora ci organizzeremo per aggiornare i bulloni e vedere come poter distribuire le persone. Il controllo sarà fatto sugli accessi in metropolitana – quando si supererà un certo numero di passeggeri i tornelli verranno bloccati – mentre in superficie, come abbiamo già sperimentato da luglio, quando si supera una certa capienza l’autista comunica alle persone che l’autobus è al completo e salta le fermate in salita: la gente può solo scendere e se ci sono alcuni problemi particolari si collega con la centrale e ci si rivolge alle forze di polizia. Devo dire che fino ad ora abbiamo avuto pochi episodi di questo tipo e i cittadini hanno sempre collaborato. Noi, insieme a tutti i Comuni dell’ANCI, avevamo segnalato la necessità di avere un trasporto pubblico che, in condizioni di sicurezza, potesse trasportare più persone. L’accordo siglato ieri mi pare una buona mediazione tra la necessità della sicurezza e la necessità di trasportare più persone. Ora vedremo alla prova dei fatti reggerà questa situazione.
E quel 20% che rimane escluso, come si fa a portarlo a scuola o a lavoro?
Intanto dobbiamo vedere qual è la domanda attuale. A luglio abbiamo avuto il 50% dei passeggeri sul trasporto pubblico rispetto al luglio dello scorso anno, anche grazie al lavoro a distanza e la chiusura delle scuole. E poi c’è una quota dei cittadini che ha scelto anche altre mobilità come la bicicletta, o lo sharing. Noi non ci aspettiamo dalle prossime settimane di avere sui mezzi gli stessi cittadini che c’erano l’anno scorso. Da ieri, poi, abbiamo rimesso in vigore l’orario invernale della metropolitana e da sabato l’orario invernale al 100% tornerà anche per i mezzi in superficie. Devo anche dire che il Comune e le Regioni avevano chiesto più risorse per mettere in campo più mezzi possibili e il governo ha messo in campo altri 200 milioni per il trasporto in generale e 150 milioni per il trasporto scolastico.
A cosa serviranno quei soldi in più? A Milano si potrà aumentare la flotta dei mezzi o aumentare la frequenza delle corse?
Il costo di un anno di trasporto pubblico a Milano è di 800 milioni di euro. Questi soldi, a livello nazionale, sono un piccolo contributo che non ci permettono di fare aumenti stratosferici, ma possono permetterci quelle azioni, che noi stiamo già programmando su alcune linee in cui si trovano gli istituti scolastici, per mettere qualche corsa in più.
(Potete ascoltare l’intervista a partire dal minuto 14)