Dopo due mesi di protesta è approdato ieri in parlamento, la Loi Travail o legge El Khomri, dal nome della ministra del lavoro Myriam El Khomri. L’esame durerà fino al 12 maggio prima di un voto solenne il 17 maggio. I 54 articoli fanno oggetto di circa 5 mila emendamenti.
La riforma da un ampio mandato alla Confidustria francese per licenziare, modificare l’organizzazione del lavoro e il diritto alle ferie, limitare il tetto degli indennizzi in caso di licenziamenti. Inoltre permette di “precarizzare” i giovani in cerca di un primo impiego.
Ai “padroni” non era bastato il regalo fiscale di Hollande da 40 miliardi di euro per rilanciare il mercato del lavoro.Dal 31 marzo ci sono state quattro mobilitazioni, in prima linea ci sono gli studenti e i liceali, preoccupati per il loro futuro.
Dal quel giorno, Place de la République, a Parigi, ospita la Nuit Debout, un movimento cittadino di indignati che si sta allargando a tutto il Paese. Per spaccare il movimento, il primo ministro Manuel Valls ha ritirato i punti contestati dagli studenti, ad esempio tassando pesantemente i contratti a tempo determinato.
Ma gli studenti, anche se si ritengono soddisfatti, hanno deciso di continuare la lotta a fianco dei sindacati. La situazione è molto tesa, ci sono stati diversi scontri tra polizia e manifestanti, con arresti e feriti nei due campi. A Rennes, in Bretagna, un giovane, colpito in faccia da una granata stordente (Flashball), ha perso definitivamente l’uso dell’occhio sinistro. Oggi la Lega dei diritti umani ha chiesto ufficialmente l’istituzione di una commissione parlamentare sulle violenze della polizia.
Questa è stata la vigilia.
Ieri pomeriggio, centinaia di persone hanno risposto all’appello dei sindacati e si sono dati appuntamento a Les Invalides, non lontano dall’assemblea nazionale. L’obiettivo è fare pressione sui deputati. Per il momento possono contare sull’appoggio dei verdi, dei comunisti e soprattutto della minoranza socialista.
Secondo il relatore, Christophe Sirugue (PS), al governo mancano 40 voti per ottenere la maggioranza. In un’intervista a Le Parisien, Myriam El Khomri ha detto che che non sarà posta la fiducia sul testo. L’Eliseo quindi sarebbe pronto a fare delle concessioni per fare rientrare l’ennesima fronda della sinistra del partito socialista. Potrebbe essere una buona mossa, a un anno delle presidenziali. Anche se i sondaggi dicono che la base ha già ripudiato François Hollande.