Non c’è stato nessun concerto di Grup Yorum a Istanbul. Nonostante la data fosse stata strappata con il sacrificio di 3 membri del gruppo che nei mesi di aprile e di maggio, uno dopo l’altro, hanno portato all’estremo il loro sciopero della fame, la parola del prefetto, ovvero del Governo, ha avuto la meglio su quel sacrificio estremo.
Al posto degli strumenti, presso dell’immensa area di Yenikapi, dove era stato convocato l’evento, c’erano le armi della polizia che hanno impedito a chiunque di avvicinarsi. Sono scattate anche le manette per alcuni dei musicisti che presso l’ingresso avevano esposto uno striscione che recitava “Grup Yorum è il popolo che non può essere messo a tacere”.
Il popolo che voleva partecipare è stato trascinato a terra e malmenato per il solo fatto di essere lì. Malaparata anche per i giornalisti, a cui è stato del tutto impedito di documentare qualsiasi fatto.
Le telecamere sono state sequestrate, i filmati cancellati: di questo pomeriggio a Istanbul che doveva essere quello di un ritorno pagato con la morte, non vi è traccia.
Foto dalla pagina Facebook di Grup Yorum