Si chiama Gianni Maddaloni, ma tutti lo chiamano ‘O Maestro, perché di campione ne ha formati tanti.
Uno di loro, il figlio Pino, ha vinto un oro olimpico nel 2000 a Sidney per gli azzurri. A meno di tre mesi dal via delle Olimpiadi di Rio l’Italia sogna di rivivere simili exploit, soprattutto in un momento non esaltante per il nostro movimento sportivo.
Le imprese però non sono mai, o quasi, figlie della casualità, ma di anni di preparazione e di un lavoro collettivo portato avanti in un ambiente favorevole.
Quello che Pino Maddaloni e tanti altri campioni del Judo di casa nostra hanno condotto a Scampia, nella palestra Star Judo Club Napoli, fondata nel 1980 dal Maestro.
Il valore sociale del suo lavoro, oltre a quello agonistico, è innegabile, a maggior ragione viste le diffcioltà che hanno accompagnato questi 35 anni di storia.
Eppure, una volta di più, negli scorsi mesi Gianni Maddaloni lanciava l’allarme: “Non abbiamo più i soldi per la bolletta, si rischia di chiudere a breve”.
La sua richiesta di aiuto non è caduta nel vuoto e la struttura è ancora aperta. E magari a Rio qualcuno dei suoi ragazzi potrebbe regalare una gioia al Paese.
Ma guai fare calare l’attenzione, racconta l’allenatore a Olio di Canfora.