I motori del Boeing 787 Dreamliner, il più grande aereo passeggeri mai costruito, potrebbero avere dei seri problemi in volo a causa dell’accumulo di ghiaccio nelle turbine. Per questo motivo l‘Ente Federale dell’aviazione civile degli Stati Uniti ha ordinato alla casa produttrice e alla General Motors, che costruisce il motore, di provvedere urgentemente con le opportune modifiche. Il problema è molto vasto perché interessa 176 Dreamliner di 29 compagnie.
Nel documento dell’agenzia statunitense si legge che «il potenziale di un cedimento per la stessa causa di entrambi i motori è una questione urgente di sicurezza».
Un caso è già accaduto, per fortuna senza conseguenze, dato che solo uno dei due motori ne è stato coinvolto. Si tratta dell’incidente del 29 gennaio scorso su un 787 della Japan Airlines in volo da Vancouver a Tokyo. In quell’occasione il motore destro del Boeing si spense in volo. Il jet, con 166 persone a bordo, era a circa 90 miglia dall’aeroporto di Tokyo ma i piloti, dopo un’ora e mezzo, riuscirono ad atterrare sani e salvi usando solo l’altro motore.
Ma quanto è davvero pericolosa questa situazione? Noi lo abbiamo chiesto a Nelson Ferrera, pilota Alitalia di grande esperienza.
“Tutti i bimotori sono costruiti e certificati per poter volare con un solo motore – spiega Ferrera – tanto che non si parla nemmeno di emergenza vera e propria ma di una priorità all’atterraggio quando si riscontra questo tipo di anomalia”. Secondo Ferrera dunque pur trattandosi di una situazione rara e potenzialmente rischiosa, non siamo in presenza di un’evenienza drammatica. “Non sapendo quali siano le cause dell’anomalia è previsto che in questi casi il pilota porti l’aereo a terra nell’aeroporto più vicino; cosa che avviene, anche con un solo motore funzionante, con la massima tranquillità e sicurezza”.
“E’ proprio una delle priorità dell’addestramento dei piloti – continua Ferrera – quella di saper reagire alle possibili anomalie di un motore sia nella fase di decollo, sia di crociera e di atterraggio”.
Che tipo di aereo è il Boeing 787 Dreamliner? “Stiamo parlando dell’aeroplano più avveniristico nel campo dell’aviazione civile”, spiega Ferrera. “Ha una nuova aerodinamica, materiali nuovi, un’elettronica rinnovata. Forse paga questo rinnovamento con i problemi che ha avuto anche in passato”. Infatti di problemi ne ha avuti fin da subito e all’inizio del 2013 l’intera flotta ha dovuto restare a terra per mesi dopo l’avaria di una batteria, dovuta a surriscaldamento, durante un volo.
Ha fatto dunque bene l’Ente dell’aviazione statunitense a intervenire? “Certo – afferma Nelson Ferrera – i controlli sono e devono essere continui e rigorosi, e bene hanno fatto gli Stati Uniti a pretendere le modifiche necessarie a scongiurare qualsiasi rischio”.