“Se ha coerenza faccia saltare il banco anche a Milano, lo aspettiamo”.
È così che Nicolò Mardegan si rivolge a Matteo Salvini, dimostrando che all’occorrenza la realtà e i numeri possono tranquillamente essere presi e ribaltati. Soprattutto in politica.
Trentenne, avvocato, è stato consigliere di circoscrizione e poi consigliere provinciale a Milano. È stato di An e poi del Pdl, poi di Ncd, prima di dare vita al movimento Noi X Milano, con cui sarà candidato sindaco alle prossime elezioni.
Mardegan si è mosso per tempo ed è molto attivo su media tradizionali e social network tanto che ora, all’ombra di Parisi a destra, è accreditato su percentuali non irrilevanti. Insomma potrebbe avere un suo peso nel voto di giugno.
In questa ottica va letto l’annuncio dato nelle scorse ore: nelle liste di Noi X Milano ci saranno esponenti di Casa Pound, il movimento di estrema destra che negli scorsi mesi era stato molto vicino alla Lega Nord.
Casa Pound candiderà la responsabile locale Angela De Rosa e Massimo Trefiletti al consiglio comunale e presenterà tre candidature per la presidenza dei municipi: Giacinto Carriero per la Zona 9, Massimo Frassy per la 7 e per la 2 Roberta Capotosti, storica esponente del neofascismo milanese passata attraverso diverse esperienze e formazioni.
L’operazione appare chiara: Mardegan, che ora ripudia apertamente l’esperienza in Ncd, spera di racimolare qualche voto, anche se Casa Pound a Milano non ha mai sfondato, e attira attenzione su di sé, suo primo e più concreto obiettivo.
I neofascisti, dal canto loro, tentano di ritrovare centralità per vie traverse. Consapevoli che, dopo i fasti della manifestazione dell’ottobre 2014 e la marcia fin sul sagrato di piazza Duomo al grido “No all’immigrazione”, i rapporti con Salvini si sono raffreddati.
Il leader leghista ha smussato alcune posizioni più estreme e, come inevitabile, ricostruito quasi ovunque il rapporto con Berlusconi in vista di una tornata amministrativa fondamentale anche per il futuro politico del Paese.
Dove necessario il centrodestra italiano si è ricompattato ed è tornato moderato, lo dimostra la candidatura di Stefano Parisi a Milano.
L’ex manager non ne ha voluto sapere di nomi ingombranti in lista e tali sono quelli di Casa Pound, visto che uomini del movimento sono finiti in varie inchieste e l’estetica del gruppo non è esattamente rassicurante.
Parisi ha limitato i candidati tendenti al nero all’ex destra sociale che è confluita in Fratelli d’Italia e ad alcuni nomi della sua lista personale, che in ogni caso non risulta particolarmente connotata.
E così, senza grandi alternative, Casa Pound prova a tornare in gioco con il traino di Mardegan. Qualora le percentuali al primo turno fossero interessanti, al ballottagio anche Parisi e Salvini potrebbero essere meno schizzinosi.