“L’autismo spaventa, è ancora un disturbo sconosciuto a tante persone”. Con queste parole la psicoterapeuta Laura Galbiati spiega gli ultimi casi di esclusione subiti da ragazzi autistici. “I maestri di sostegno possono fare molto – aggiunge – ma hanno bisogno di una formazione specifica”. Al contrario, a scuola le ore per il sostegno sono ridotte al lumicino.
Capita, quindi, che invece di palestra per l’integrazione, la scuola diventi un luogo di discriminazioni. Spesso l’esempio parte dagli adulti e non dai ragazzi. Per ignoranza o, forse, per quieto vivere. La storia di Luigi è esemplare. Quindici anni, Luigi frequenta la terza media della scuola statale di Pozzilli. Il 13 aprile quando entra in classe con i suoi genitori, non trova nessuno. I compagni sono in gita a quattro chilometri dalla scuola, a Venafro. “In tutto due ore, non era complicato organizzarsi – spiega il papà Mauro-. Non c’era nemmeno bisogno di dormire fuori”.
Con i compagni e con i genitori, continua il papà, non ci sono mai stati problemi. Con le insegnanti, invece, i problemi ci sono stati: “Non ci hanno informato della gita. Luigi non parla e non posso quindi raccontare ciò che ha detto. Ma il suo volto faceva capire la delusione”. Un episodio difficile da raccontare, difficile da comprendere. E per il quale la dirigente del Provveditorato della zona promette conseguenze. Stando alle ultime notizie, ci sarebbe stata un’ispezione a scuola.
Le interviste sono a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi
Ascolta l’intervista a Laura Galbiati, psicoterapeuta
Ascolta l’intervista a Mauro Cantile, padre di Luigi