Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 11 luglio 2020

numeri COVID-19 - Indicazioni governo

Il racconto della giornata di sabato 11 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al licenziamento in Sardegna di lavoratrici che si sono rifiutate di accettare un taglio dei compensi e un aumento delle ore di lavoro. In decine di piazze italiane gli estremisti cattolici hanno manifestato contro il ddl Zan, mentre negli Stati Uniti sentenza storica della Corte Suprema: metà dell’Oklahoma appartiene ai nativi americani. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

I dati sull’epidemia di coronavirus diffusi dal Ministero della Salute. Ci sono stati 188 nuovi casi nelle ultime 24 ore. 7 i decessi. Dati inferiori a ieri, quando i positivi furono 276 e i morti 12, ma in linea con le ultime due settimane. È aumentato di 2 persone il numero di pazienti in terapia intensiva, entrambi in Lombardia. I nuovi casi accertati nella Regione più colpita sono 67, 4 i decessi.

Sardegna, 60 lavoratici licenziate dopo aver rifiutato taglio dei compensi

(di Monia Melis)

In Sardegna 60 lavoratrici hanno ricevuto il benservito per essersi rifiutate di accettare un taglio dei compensi e un aumento delle ore di lavoro. L’azienda turistica giustificava i tagli con la crisi seguita all’emergenza coronavirus.
La gestione di quello che consideravano anche il loro villaggio turistico nella costa orientale della Sardegna (a Cala Gonone, Dorgali) è cambiata lo scorso ottobre, a fine stagione. Appena un mese fa, a inizio giugno, le speranze della ripartenza – post confinamento da COVID-19 – sono state, però, accompagnate dall’amarezza.
Per 60 storiche lavoratrici, soprattutto cameriere ai piani (tutte donne, con anche
25 anni di servizio) le condizioni non erano più le stesse. Prendere o lasciare: stipendio ridotto, più ore, full time obbligatorio. Non importa l’esperienza e le migliaia di letti rifatti nelle 430 camere del resort con piscine e campi da tennis. Il tutto in un periodo di grave emergenza economica, soprattutto nel settore turistico.
La battaglia parte sui social, solo alcune – dodici – accettano la prova coi nuovi
proprietari: il club Esse, a cui spetta il rilancio. Ma rinunciano. Ora l’addio al posto di lavoro è collettivo. Arriva la solidarietà della sindaca, Maria Itria Fancello, del M5s, ma non basta.
Resta la foto di gruppo dell’estate 2019: scarpe comode ai piedi, maglietta bianca e sorriso all’ombra di un porticato. Al loro posto altre lavoratrici, altre donne – arrivate anche da fuori regione. E loro, ormai ex, restano basite “da questa ingiustizia”, così scrivono. Chiedono una riflessione perché il lavoro non diventi ricatto, né la guerra tra poveri una regola.

Proteste degli ultracattolici per la legge contro l’omotransfobia

In decine di piazze italiane gli estremisti cattolici delle sentinelle in piedi hanno manifestato contro il ddl Zan, la legge contro l’omofobia, che punirebbe chi discrimina in base all’orientamento sessuale. Altrettante, ma più numerose, le manifestazioni a sostegno del provvedimento, promosse dalle associazioni per i diritti delle persone LGBTQ.
A Milano, i Sentinelli hanno tentato di raggiungere piazza San Carlo al Corso, ma sono stati fermati dalla polizia. Sentiamo il portavoce Luca Paladini:


 

A Bergamo i temi dei contrari alla legge che punisce l’omofobia sono entrati in una sede istituzionale, grazie ad una conferenza stampa promossa dal leghista Filippo Bianchi.
A contestare questa scelta c’erano le femministe di Non una di meno, mentre poco dopo Bergamo pride organizzava una manifestazione a sostegno del ddl Zan. Sele è una attivista di Non una di meno:


 

Corte suprema USA: “Metà Oklahoma è riserva indiana”

(di Davide Mamone)

Sentenza storica della Corte Suprema degli Stati Uniti. Metà dell’Oklahoma appartiene ai nativi americani e deve essere riconosciuta come parte della loro riserva:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Conduce Elena Mordiglia.

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