L’operazione di Matteo Renzi è riuscita. Il referendum non ha raggiunto il quorum. Il governo aveva puntato su questo risultato e ha colto l’obiettivo.
E’stato per tante settimane un referendum clandestino. E quando il tema è diventato più scottante, il presidente del consiglio ha lanciato l’invito alla non partecipazione al voto, un atto di grande scorrettezza istituzionale.
In compenso, lo stesso Matteo Renzi ha già dato il via alla campagna per il referendum costituzionale del prossimo autunno. Quello sul quale si gioca il suo futuro politico.
Immaginiamo che in quella occasione vedremo un’importante spinta dell’esecutivo alla partecipazione al voto. Non ci sarà un problema di quorum (non è previsto in questo caso), ma, per il governo sarà necessario vincere a tutti i costi.
E quindi, siamo facili profeti, vedremo la mobilitazione dell’elettorato e dei media. Il tempo che la Rai non ha dedicato alle trivelle, sicuramente verrà dedicato alle ragioni della Riforma Boschi.
Preoccupa questa disinvoltura da parte del governo nel gestire uno degli strumenti più importanti della nostra democrazia.
E’ bene ricordare che la partecipazione al voto degli elettori è sempre importante e non deve essere direzionata o condizionata a seconda della convenienza politica del capo dell’esecutivo perché questo gioco rischia di rendere ancora più difficile il rapporto, già sfibrato, tra gli elettori e le nostre istituzioni rappresentative