Il Papa torna in Vaticano con dodici rifugiati siriani di Lesbo. La metà sono bambini. Di loro si sa solo che sono approdati all’isola greca a otto chilometri dalle coste turche dopo che è entrato in vigore l‘accordo Ue-Turchia. Inizialmente di loro si prenderà cura la Comunità di Sant’Egidio.
Francesco è arrivato all’aeroporto di Mitilene questa mattina, dove ad accoglierlo ha trovato il primo ministro Alexis Tsipras. Il Pontefice è stato nell’isola greca di Lesbo per cinque ore e ha deciso di rientrare in Vaticano con tre delle famiglie più bisognose incontrate. Non è ancora chiaro se rientreranno immediatamente con Papa Francesco o saranno portate in Vaticano in seguito.
Al campo profughi di Moria Papa Francesco si è rivolto così ai profughi: “Cari amici, oggi ho voluto stare con voi. Voglio dirvi che non siete soli”. Insieme alla guida della Chiesa Cattolica, sull’isola greca ci sono anche il patriarca Bartolomeo e l’arcivescovo Hieronimos, guida della chiesa greca.
“Potremmo riconoscere che tutti noi, come unica famiglia umana, siamo tutti migrati”, ha detto il Papa durante la preghiera in memoria delle centinaia di persone annegate nell’Egeo in cerca della salvezza in Europa.
Il Papa si è rivolto anche all’Unione europea, auspicando un cambio nelle politiche sull’asilo: “Speriamo che il mondo faccia attenzione a queste scene tragiche e di bisogno disperato e rispondo in un modo degno della nostra umanità”.