L’amatissimo musical Hamilton arriva finalmente per tutti. Si chiude una stranissima stagione tv. Cominciata con l’intensificarsi delle cosiddette “guerre dello streaming” – l’arrivo sul mercato di Apple Tv+, Disney+, Quibi, e in Usa HBO Max e a breve Peacock – e poi improvvisamente sospesa, causa coronavirus: un sacco di serie tv hanno chiuso i battenti in anticipo, un sacco di programmi live hanno iniziato a trasmettere dalle mura di casa, e, soprattutto, tutte le produzioni che avrebbero dovuto riempire i palinsesti estivi e autunnali hanno visto la lavorazione interrotta dall’epidemia.
Una stagione tv che, proprio sul finale, si è trovata a dover fare i conti col razzismo sistemico degli Stati Uniti, mentre diverse piattaforme streaming in solidarietà alle proteste di Black Lives Matter rimuovono episodi problematici di serie del passato – ma non tutti gli attivisti appoggiano questa scelta, che somiglia di più a una mossa cautelativa per evitare ogni controversia da parte dei network che a un modo di affrontare l’annosa questione della rappresentazione discriminatoria delle minoranze. Come sarà la tv che ci aspetta? Non lo sa, davvero, nessuno.
I numeri del contagio, negli Stati Uniti, continuano a salire vertiginosamente, in un anno di elezioni in cui anche l’utilizzo della mascherina è diventato terreno di scontro politico. Mentre le uscite dei grandi blockbuster cinematografici continuano a essere posticipate, e ancora non si sa quando si potrà ricominciare a lavorare sui set a pieno regime, vi lasciamo con una segnalazione che non riguarda né un film vero e proprio né una serie: da venerdì 3 luglio, sulla piattaforma Disney+, si potrà vedere il musical Hamilton.
Sarebbe dovuto uscire l’anno prossimo in sala, e invece a sorpresa arriva con grande anticipo direttamente in streaming, probabilmente anche per rimpolpare un catalogo, quello di Disney+, i cui nuovi originali sono bloccati appunto dalla pandemia. L’Italia tradizionalmente non ama molto Broadway, purtroppo, ma Hamilton è, a oggi, lo show culturalmente più importante tra quelli del nuovo millennio: scritto e interpretato da Lin-Manuel Miranda, messo in scena per la prima volta nel 2015 dopo una prima breve presentazione alla Casa Bianca davanti agli Obama, ha vinto 11 Tony Award, 1 Grammy e il premio Pulitzer per la drammaturgia.
Ispirato alla biografia di Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, racconta tra le altre cose la rivoluzione americana prima e la fatica di costruire uno stato democratico poi. Lo fa utilizzando soprattutto il genere rap, hip hop e r’n’b, e assemblando un cast principalmente non bianco: il risultato è potentissimo nel sottolineare quella che è essenzialmente una grande parabola d’immigrazione – tutti i cittadini statunitensi, eccetto i nativi, sono immigrati, e lo stesso Hamilton, così come Miranda, aveva origini portoricane – e allo stesso tempo nel riappropriarsi della Storia americana da parte di minoranze tradizionalmente oppresse o escluse.
Quella che si vedrà su Disney+ è una registrazione dello spettacolo (diretta e montata dallo stesso regista del musical, Thomas Kail) con il cast originale: un inno a quell’incredibile, contraddittorio, incasinatissimo esperimento politico e sociale che sono gli Stati Uniti d’America, tutt’oggi ancora lontano dall’essere concluso. Uno sguardo critico, ma gonfio di speranza: quella di cui continuiamo ad avere bisogno, ancora e ancora.