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Tratto dal podcast
Prisma di mar 16/06 (seconda parte)
Coronavirus | 2020-06-16
La fase 3 è partita, ma le difficoltà che i Comuni si trovano ad affrontare sono enormi. Ne abbiamo parlato oggi con Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che nel 2020 è la Capitale della Cultura e che, a causa dell’emergenza COVID-19, lo sarà anche nel 2021.
L’intervista di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga a Prisma.
Ci parla un po’ di Parma e delle difficoltà di questo momento?
Tutti i Comuni sono andati in difficoltà dal punto di vista delle entrate. Noi abbiamo fatto un calcolo iniziale: il Comune aveva mancate entrate dovute di circa 20 milioni di euro. Capite che, visto che lo Stato può andare in deficit mentre i Comuni devono giustamente chiudere in equilibrio, bisogna da una parte trovare una parte di risorse al proprio interno e dall’altra che il governo, come sta facendo con tutta un’altra serie di misure, ponga delle risorse per i Comuni. Il cittadino fa riferimento al Comune per tutta una serie di servizi, dai servizi sociali agli asili, dai centri estivi. È impossibile pensare che siano stati disposti solo 3 miliardi di euro, con un anticipo del 30%. Peccato che noi dovremo tagliare subito da altri parti in attesa di sapere quali sono i finanziamenti complessivi.
I Comuni non possono essere sempre l’ultimo pensiero dei vari governi, perché i comuni sono sempre l’ultimo baluardo rispetto ai cittadini, ai quali si rivolgono per tutte le loro paure e anche per avere delle risposte concrete per quanto riguarda la sanità, il sociale, le infrastrutture e il lavoro.
Tutti i comuni italiani sono riusciti in tre settimane ad erogare il bonus spesa, diversificando la modalità a seconda della dimensione del Comune, mentre la cassa integrazione assicurata dal governo in gran parte non è ancora arrivata.
Questa settimana ho fatto un intervento per quanto riguarda il commercio locale e la regolamentazione, con la possibilità di avere delle leve per aiutare il commercio anche in termini di utilizzo dei locali e degli affitti. Tante volte, anche in questa fase, chi è stato chiuso per tre mesi ha dovuto comunque pagare l’affitto. Non si tratta della totalità dei casi, ma lo abbiamo visto spesso. Il governo parla di semplificazione, ma la semplificazione non può non passare da poteri diversi ai sindaci, che si prendono sempre le loro responsabilità e sono stati in prima linea anche durante l’emergenza sanitaria e che spesso non hanno i poteri per agire in senso positivo nella vita quotidiana dei cittadini.
Parma era Capitale della Cultura 2020, quindi una grandissima perdita anche in termini di turismo per voi.
Sì, in termini di turismo, ma direi anche morale. È stata una grande cavalcata fino al 2020. Eravamo partiti all’inizio dell’anno con grande entusiasmo, che si poi spento dopo poco più di un mese. Il governo ci ha dato la possibilità di prolungare gli eventi fino al 2021 con il sostegno di tanti comuni che si erano già candidati per essere anche loro Capitale della Cultura. C’è stata grande solidarietà. Sabato presenteremo il portale di Parma Capitale della Cultura e la sua app dedicata che a questo punto sarà per Parma 20-21, richiamando il gioco di parole sia sull’anno che sui due anni in cui saremo Capitale della Cultura: da settembre ripartiamo di slancio con una serie di iniziative e di mostre per poi arrivare, sperando che si allentino anche le misure di distanziamento, all’inizio del prossimo anno.
Foto dalla pagina Facebook del sindaco di Parma Federico Pizzarotti