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Tratto dal podcast
Prisma di gio 16/04 (seconda parte)
Lombardia | 2020-04-16
L’inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio di Milano e altre Rsa della Lombardia va avanti ormai da giorni, ma la situazione attuale sembra peggiorare di giorno in giorno. L’ispezione del Ministero della Salute ha confermato che le disposizioni di non far entrare possibili contagiati di COVID-19 non sono state rispettate al Trivulzio e anche gli uffici della Regione Lombardia nelle ultime ore è stata oggetto di perquisizioni da parte del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza.
In attesa che la magistratura faccia il suo corso, però, la situazione all’interno del Pio Albergo Trivulzio è sempre più fuori controllo. Lo ha confermato a Prisma Alessandro Azzoni, che aveva già raccontato a Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni delle difficoltà di avere aggiornamenti sulle condizioni di salute di sua madre, al Trivulzio da due anni.
Azzoni ha messo in piedi il Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio e in questi giorni sta raccogliendo le testimonianze di altri parenti di persone ospitate al Pio Albergo Trivulzio. Il quadro che emerge da questi racconti è agghiacciante:
Ci sono stati degli sviluppi in queste ultime ore?
Ieri sono riuscito a parlare con il suo medico e, per farvi un quadro della situazione attuale, il medico non aveva idea di quanto tempo sia passato da quando mia madre ha mangiato o bevuto l’ultima volta. È apatica in un letto, non parla e rifiuta cibo e acqua. Ho dovuto convincerlo a farle una flebo, perché la posizione del medico era: “Sua madre ha comunque 76 anni, qui la situazione è molto grave e bisogna ponderare bene anche la gravità delle situazioni”. Io sono rimasto basito. Anche dalle conversazioni che ho avuto con altri parenti di persone ospitate al Trivulzio è emerso un quadro di malasanità davvero agghiacciante. È di ieri la notizia di un’amica che ha la nonna al reparto Bezzi del Trivulzio. Le hanno comunicato che la sua vicina di letto ha sintomi da COVID-19, ma non vogliono spostarla. La condannano a morte.
Mi sembra di stare assistendo alla cronaca di una morte annunciata. Noi ci stiamo riunendo col Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio in una grande angoscia. Capisco gli ispettori, è necessario chiarire le responsabilità e lasciare che la magistratura faccia il suo corso, ma noi stiamo vivendo oggi un’emergenza. La situazione è nota: il Pio Albergo Trivulzio, l’istituto a cui noi abbiamo affidato i nostri genitori pensando di metterli nelle mani migliori, è completamente fuori controllo. Il quadro della situazione che sono riuscito a fare mi viene confermato in questi giorni anche dalle voci dei vari parenti allarmati e angosciati. Penso che de facto il Pio Albergo Trivulzio oggi non abbia più una dirigenza. Ci sono più di mille ospiti che riescono a andare avanti solo ed esclusivamente grazie al lavoro del personale medico e infermieristico, che sta dando tutto e si è in parte anche ammalato per portare avanti la situazione. A livello della dirigenza non vengono fatte scelte che servono a salvare le vite oggi.
Cosa propone per l’immediato il Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio?
Noi vogliamo ottenere che venga fatto al più presto un quadro della situazione che ormai è completamente fuori controllo. Vanno fatti i tamponi, vanno isolati gli ospiti infetti da quelli non infetti. Vanno fatti i tamponi a tutto il personale sanitario, va sanificato l’intero istituto. Vanno prese tutte le decisioni urgenti per salvare vite: al Trivulzio oggi c’è anche rischio il rischio di morire per inedia nel proprio letto. Pensiamo che la dirigenza attuale non sia in grado di fare queste scelte perché probabilmente troppo preoccupata dall’inchiesta in corso, sempre ammesso che abbia mai avuto le competenze per farlo. Chiediamo il commissariamento immediato del Trivulzio e della Sanità Lombarda in toto, perché ci sembra che i morti che stanno uscendo dal Trivulzio e da altre case di riposo abbiano bisogno di dignità, di rispetto e di non essere considerati vite umane di seconda o terza categoria.
Il Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio nasce con l’obiettivo di tutelare la salute e i diritti degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio attualmente ricoverati, ma anche per tutelare i diritti, la dignità e la memoria dei parenti che purtroppo hanno perso un loro caro all’interno della struttura durante il contagio di COVID-19. Queste le richieste esplicitate nelle ultime ore:
- – Trasparenza rispetto a ciò che è accaduto e sta succedendo all’interno della struttura ora;
- – Che vengano immediatamente effettuati i tamponi e venga accertata l’eventuale positività al virus degli ospiti e del personale medico e infermieristico;
- – Che vengano somministrate tutte le cure necessarie al loro benessere a seconda dei diversi livelli di gravità;
- – Che i locali del Pio Albergo Trivulzio vengano sanificati e resi idonei alla permanenza di ospiti e operatori;
- – Che siano garantiti tutti i servizi essenziali (assistenziali, psicologici, medici etc) di cui gli ospiti che vivono una fragilità hanno assoluto bisogno;
- – La tutela dei parenti dei defunti, garantirne dignità e verità;
- – La tutela dei lavoratori e lavoratrici del Pio Albergo Trivulzio e della loro salute;
- – Che vengano accertate tutte le responsabilità di chi ha e ha avuto il compito di gestire la salute degli ospiti e dei lavoratori del Pio Albergo Trivulzio durante l’epidemia.
Foto dalla pagina Facebook del Pio Albergo Trivulzio