In un colpo solo, Giuseppe Conte ha colpito e affondato Salvini e Meloni e ha tenuto il punto nei confronti di Germania e Olanda sugli Eurobond.
Una mossa che ha colto un po’ di sorpresa gli alleati del PD, molto più timidi e disposti al compromesso in Europa ma non – dicono fonti informate – il Presidente della Repubblica. Mattarella non gli ha detto “vai e colpisci” ma non gli ha nemmeno chiesto di fermarsi.
Del resto, sulla linea da tenere esiste una sintonia tra Quirinale a Palazzo Chigi. Mattarella ha parlato quattro volte alla Nazione e ogni volta ha chiesto, inascoltato, concordia e unità politiche. E in un’occasione è stato esplicito sull’Europa: non possono voltarci le spalle.
Conte ha dato corpo al pensiero di tanti: Germania, Olanda e Paesi del Nord non stanno dicendo no alla condivisione dei debiti causati dalla crisi del coronavirus perché noi saremmo un paese indisciplinato, questa è solo la cornice ideologica, stanno dicendo no per pura convenienza economica e a queste condizioni, nel pieno della crisi peggiore dalla seconda guerra mondiale, è il senso stesso di Unione Europea a essere in discussione.
Il Presidente del Consiglio Conte è abile a interpretare questo pensiero diffuso, trasversale, e avere rimesso al loro posto Salvini e Meloni fa parte della sua strategia: impedire ai sovranisti di intestarsi la battaglia italiana in Europa e condurla in prima persona in nome della giustizia e non in nome dello sciovinismo nazionalista.