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Tratto dal podcast
Fino alle otto di mer 25/03 (terza parte)
Fino alle otto | 2020-03-25
Com’è la situazione a Casorezzo in queste settimane di emergenza e di isolamento? Il primo cittadino Pierluca Oldani racconta a Radio Popolare come il comune di Casorezzo, 5.400 abitanti alle porte di Milano, sta contando da giorni sulla massima collaborazione da parte dei cittadini.
L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.
Com’è la situazione a Casorezzo?
È difficile per tutti, ma sicuramente non stiamo vivendo le ore drammatiche che stanno vivendo nelle province di Bergamo e Brescia. Abbiamo puntato fin dall’inizio sulla spiegazione delle restrizioni e sulla responsabilizzazione e devo dire che i cittadini hanno risposto bene e hanno dimostrato un gran senso di responsabilità. Abbiamo dovuto far fronte a dei bisogni che prima non c’erano e abbiamo dovuto cercare delle soluzioni insieme agli altri sindaci della zona.
Avete avuto dei casi di contagio?
Sì, siamo un comune di 5.400 abitanti e abbiamo avuto dieci casi e un decesso. Da noi la crescita è arrivata dopo i focolai principali. Ho già spiegato ai cittadini che dobbiamo tenere duro in questo momento. Sanno che abbiamo attivato tutti i supporti necessari per i nuovi bisogni, dalla spesa a domicilio alla consegna dei farmaci. E sanno che possono contattarci in qualsiasi momento per qualsiasi cosa. È sicuramente più semplice gestire una comunità piccola e capisco che chi gestisce una città più grande ha difficoltà maggiori. Noi per, con questa impostazione, abbiamo preferito evitare quell’atteggiamento da “Stato di polizia”: abbiamo preferito responsabilizzare i cittadini.
In che modo ci siete riusciti?
Dando tutte le spiegazioni e le notizie senza nascondere nulla. Siamo stati fin da subito molto trasparenti, abbiamo risposto a tutte le domande e fornito tutte le informazioni necessarie. Abbiamo avuto davvero un’ottima risposta. Poi è chiaro, qualche indisciplinato c’è sempre, il 100% non si ottiene mai, ma le code e gli assembramenti che abbiamo visto in altri posti da noi non ci sono stati.
Quali sono le richieste più frequenti da parte dei cittadini di Casorezzo?
Le richieste seguono in tempo tutte le direttive che arrivano dal governo e dalla Regione. In questi giorni c’è stato il problema della spesa, perché è vero che bisogna spostarsi il meno possibile, ma in comuni come il nostro che non hanno negozi sufficienti per far fronte alle esigenze di tutti è stato necessario chiedere un allentamento di quella norma. Non potevamo far fare le cose davanti ai piccoli negozi per mezza giornata. E quindi insieme ad altri comuni abbiamo chiesto la possibilità di permettere ai cittadini di andare nei comuni più grandi con strutture che permettono di far fronte alle esigenze di un maggior numero di persone.
Lei come fa a conciliare la direttive con la necessità di amministrare il suo territorio?
Io esco per andare in municipio e resto nel mio ufficio con tutte le precauzioni previste. Il centro operativi è lì, ma abbiamo ridotto il personale come prevede la norma. Esco se c’è qualcosa da controllare sul territorio, ma cerco di stare il più possibile nell’ufficio del sindaco, tanto i cittadini sanno dove trovarmi o come rintracciarmi.
State coordinando anche attività di volontariato?
Sì, ma è avvenuto tutto in modo naturale. Ci sono state persone che si sono fatte avanti, si sono presentate alla Protezione Civile quando è arrivato il primo decreto. Poi si sono aggiunte altre persone senza la necessità di dover chiedere. E anche di questo sono davvero fiero.
Foto dalla pagina Facebook del Comune di Casorezzo