
Cosa fa il Milanese Imbruttito ai tempi del coronavirus? Lo abbiamo chiesto a Germano Lanzoni, l’attore che da anni collabora con Il Terzo Segreto di Satira e interpreta in modo eccellente il personaggio del “milanese imbruttito“.
Ecco alcuni estratti dall’intervista di Ira Rubini.
È il momento di riflessione collettiva più ampio che ricordo. La chiacchiera serve anche per condividere le riflessioni.
Tu sei diventato un punto di riferimento quasi ingombrante coi cittadini che ti chiedono opinioni.
Da giullare è sempre buffo essere considerato per due motivi: l’ironia è un bello strumento di scambio e quando un giullare ha un valore nel suo pensiero, quel pensiero ha delle criticità non risolte attraverso la logica. Abbiamo la fortuna di mettere in risalto la discrepanza tra ciò che è e ciò che appare. E vedo che in questo momento le persone ricevono sui propri telefonini due tipologie di contenuti: informazione e ironia sulla situazione attuale.
C’è qualche idea per sorridere in questa situazione che ti ha colpito particolarmente?
Sì, il video della bambina e del papà che stanno leggendo un libro. Lui ha preparato un cartellone identico al divano e quando la bimba arriva vede solo il divano e non più il papà. Io non ho più tempo, pur stando a casa. Quando si usciva si riusciva a separare i due mondi, quello esterno e quello interno. Adesso un po’ meno, tra le cose da fare per la casa e quelle per il lavoro che si accumulano.
Noi suggeriamo delle tecniche di resistenza culturale. Secondo te qual è una delle cose che si possono fare in questo momento e che possiamo suggerire gli ascoltatori?
Condivido una cosa che mi ha detto il mio carissimo amico Federico Ramponi, un facilitatore creativo. 21 giorni è il periodo per allenare il cervello a fare un’altra cosa, come scrivere o lavarsi i denti con la mano sinistra. Se fai una cosa tutti i giorni per 21 giorni riesci a sviluppare nel cervello una capacità che pensavi non ti servisse. È un gioco, ma quando sviluppiamo qualche attività ci concentriamo di più.
Cosa faremo dopo? Come faremo a tornare a lavorare?
Una cosa che adesso si è dilata è il tempo. Sicuramente usciremo. Non vorrò vedere un telegiornale per i successivi sei mesi. Abbraccerò tutti i medici che incontrerò rispettando le distanze che ci indicheranno e starò fuori.
Dovremo iniziare a pensare globale e agire locale. Noi e chi ci governa dovremmo imparare a pensare in modo globale. Oggi non siamo più geograficamente un territorio: siamo parte di un Mondo globale. Non solo soltanto le merci e i capitali a circolare, ma anche i virus possono circolare, le persone e le idee. Facciamo in modo che l’Italia abbia un futuro al centro del Mondo con una visione globale. Ci aspetta una bella avventura.
RIASCOLTA L’INTERVISTA A GERMANO LANZONI
Foto dalla pagina Facebook de Il Milanese Imbruttito