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Tratto dal podcast
Fino alle otto di mar 18/02 (terza parte)
Italia | 2020-02-18
Una pace criminale tra gli Spada e il clan di Marco “Barboncino” Esposito ad Ostia, sul litorale romano. È quello che ci rivela la cronaca romana di questi ultimi giorni e i più recenti sviluppi delle indagini. A garantire questa pace, secondo le indagini, ci sarebbero Salvatore Casamonica e un’avvocata romana, Lucia Gargano, ora ai domiciliari. Insieme a Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio ucciso lo scorso agosto, secondo gli inquirenti faceva da garante per il patto criminale.
Ne abbiamo parlato con la giornalista Floriana Bulfon, autrice del libro “Casamonica, la storia segreta. La violenta ascesa della famiglia criminale che ha invaso Roma“. L’intervista di Alessandro Braga a Fino alle Otto.
Il punto centrale è che le faide di mafia non vanno mai bene. Rallentano gli affari e attirano l’attenzione delle forze dell’ordine. Quando a Ostia il clan Spada aveva perso terreno a causa dei numerosi arresti, ci furono tre attentati in tre giorni organizzati dai rivali capeggiati da Marco Esposito, con l’obiettivo di prendersi lo spazio. A quel punto intervengono due boss di peso: Salvatore Casamonica, uno che tratta direttamente con i narcos sudamericani per importare cocaina a Roma, e Francesco “Diabolik” Piscitelli, capo ultrà dell’ala degli Irriducibili della Lazio, ma soprattutto un uomo che traffica droga e che poi finisce ammazzato in un parco pubblico di Roma lo scorso agosto.
I due si siedono ad un ristorante e stabiliscono il punto centrale: qui ci deve stare la pace. Da un lato Diabolik si fa garante di Barboncino, dall’altro Salvatore Casamonica garantisce per i cugini Spada.
A fare da garante insieme a loro, secondo quello che hanno ricostruito gli investigatori e poi la Procura di Roma, c’è questa giovane avvocata di 35 anni, che diventa un anello di congiunzione con gli uomini del clan perché, secondo gli inquirenti, compie tutta una serie di atti agevolano questo. È lei che va in carcere ad incontrare Ottavio Spada per recapitargli il messaggio di interrompere le ostilità. Dopo queste visite ad Ostia torna la pace, non si spara più.
Non solo. Questa avvocata, secondo la ricostruzione, ha dato dei telefoni e denaro ad un suo assistito in un breve periodo di evasione così da permettergli di dialogare con dei narcotrafficanti. Ad una cena di Natale dispensa consigli su come aggirare i controlli delle forze dell’ordine utilizzando chat criptate.
Il quadro che emerge è quella di una città come Roma in cui ci sono tutte le mafie che gestiscono grandi importazioni di droga e che vogliono evitare le guerre.
Quanto influiscono questi personaggi sulla città di Roma?
Influiscono molto. A Roma le criminalità autoctone e le mafie tradizionali e straniere si sono acclimatate e intrecciate con l’obiettivo di ridurre al minimo gli scontri e ottimizzare il business. Roma brucia cocaina senza sosta, è il mercato ideale in cui arricchirsi e riciclare.
La pace, soprattutto ad alti livelli, si mantiene proprio perché bisogna fare gli affari. Bisogna però mettere in evidenza che uno come Diabolik sia stato ammazzato in pieno giorno. Questo perché quando uno diventa un po’ troppo potente e si sente un po’ il Re di Roma diventa un bersaglio.
Quello che preoccupa di più in questo momento è che sotto questi padrini delle tonnellate di cocaina c’è chi è disposto a tutto pur di mettere le mani anche soltanto su un chilo di cocaina. E questo riempie le strade di ragazzi, anche giovanissimi, con la pistola facile che inondano la città di paura. Roma è la città dove è morto un ragazzo come Luca Sacchi in un quartiere borghese che ha portato alla luce un traffico di droga tra ragazzini.
Roma è la città dove dove i ragazzini della classe media trovano del tutto normale andare a fare il turno dello spaccio nel pomeriggio in una centrale come quella di Tor Bella Monaca.
Quali potrebbero essere i prossimi passaggi delle indagini?
Salvatore Casamonica si trova in regime di carcere duro perché è stato arrestato per altre vicende relative al traffico di droga. Diabolik ha perso la vita. L’avvocata Lucia Gargano si difende dicendo che quella di essersi trovata a quell’appuntamento sarebbe stata una circostanza casuale. Lei era legata a Piscitelli da amicizia e fede calcistica. Ora saranno i processi a dover provare questo concorso esterno.
Poi c’è la città di Roma con gli assetti criminali da ridefinire dopo le ultime ondate di arresti. A livello alto secondo me gli equilibri vengono mantenuti, ma bisogna capire a livello più basso come evolverà la situazione.