“La Francia mi ha espulso senza motivo, probabilmente per il mio impegno al fianco dei migranti a Ventimiglia”. Khaled Rawash, medico di origini palestinesi in servizio al penitenziario di Imperia, una lunga militanza politica e sindacale alle spalle, è stato protagonista di una vicenda significativa del deterioramento dei diritti civili in Europa davanti all’emergenza profughi.
Di ritorno da Tunisi, dove si trovava per un convegno su immigrazione e carceri, Rawash è stato fermato all’aeroporto di Nizza, espulso e costretto a tornare a sue spese da dove era venuto. “Motivi di ordine pubblico, ho letto sulle carte una volta risalito sull’aereo, ma io non ho mai svolto alcuna attività politica in Francia“, ci dice il medico, che a Imperia è un dirigente dell’Arci. La spiegazione della vicenda, con ogni probabilità, sta nell’impegno di Rawash al fianco dei profughi che nel settembre del 2015 si accamparono per giorni sugli scogli di Ventimiglia, al confine (chiuso) con la Francia.
“Una decisione arbitraria e grave, ora voglio andare fino in fondo”, conclude il medico.
Ascolta Khlaed Rawash nell’intervista di Lorenza Ghidini e Gianmarco Bachi