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Tratto dal podcast
Fino alle otto di lun 10/02 (terza parte)
Cultura | 2020-02-10
A sud della musica, il film di Giandomenico Curi sulla musicista Giovanna Marini e la sua lunga ricerca nella tradizione musicale popolare nel sud dell’Italia e in particolare nel Salento, è alla ricerca di sale cinematografiche in cui essere proiettato e ha sorpreso tutti la decisione di una sala di Genova, che in un primo momento aveva confermato la data per la proiezione salvo poi fare marcia indietro perché la figura di Giovanna Marini, non il film stesso, non sarebbe compatibile per quella sala.
Ne abbiamo parlato con Susanna Cerboni, collaboratrice del regista e impegnata in queste settimane nella distribuzione del film A sud della musica. L’intervista di Serena Tarabini a Fino alle Otto.
Il film non è tanto sulla carriera di Giovanna Marini, quanti sulla sua ricerca fatta in Salento negli anni ’70, una ricerca molto bella che ha portato alla scoperta di canti che adesso cantano un po’ tutti. È un film molto bello che stiamo distribuendo in questo periodo. La produzione era stata fatta con un crowfunding dal basso e adesso stiamo cercando, sempre dal basso, di distribuirlo. Avevamo trovato una sala a Genova che aveva accolto il film e ci aveva dato già una data. Due giorni fa questa data ci è stata tolta con motivazioni assurde sul personaggio di Giovanna Marini. Ci hanno detto che Giovanna è una persona che rappresenta una serie di battaglie e prese di posizione importanti dagli anni ’70 ad oggi che non potevano essere assolutamente tollerabili: non andavano bene per il cinema che ci aveva accolto. E quindi la data ci è stata tolta.
Lo abbiamo trovato un episodio assurdo. Non è stato censurato il film, ma è stato censurato il personaggio di Giovanna.
Cosa dovrebbe esserci di divisivo su Giovanna Marini e la sua lunga battaglia per dare voce e rappresentare quella parte del popolo che fa fatica a parlare?
Infatti è una cosa che ci ha molto meravigliato. Come dice lei, Giovanna Marini ha dato voce ai più deboli, ha portato le istanze e le parole delle persone che meno vengono ascoltate. Certo, ha partecipato a battaglie importanti, ha preso posizioni contro la guerra, ha sempre detto quello che pensava rispetto alle cose che succedevano e ultimamente ha fatto una canzone molto bella che parla del caldo e di Riace. È una che non è mai stata zitta, ha sempre detto ciò che pensava ma in modo assolutamente condivisibile, intelligente e giusto. Posso capire che possa dar fastidio, ma questa cosa della censura sulla persona in un cinema è una cosa che sa di ignoranza.
Fortunatamente si è trattato di un episodio isolato.
Sì, per il momento sì. Tutte le altre sale ci stanno accogliendo, da Torino a Palermo ed Ancona. Da nord a sud stiamo cercando di distribuire questo film e le sale ci accolgono. La cosa strana è che questo sia successo in una città e una regione in cui Giovanna è stata tante volte ed è molto conosciuta. E soprattutto perché Genova è una città che ha una tradizione di democrazia e libertà da cui non ci aspettavamo una cosa simile. Credo però che molte delle persone che conoscono Giovanna a Genova siano rimaste molto male da questo. È sicuramente un episodio che rappresenta una mentalità esistente.
Come ha reagito Giovanna Marini?
Sì certo, siamo in contatto costante. Lei è rimasta molto male, è una cosa che non si aspettava e che non le è mai successa neanche negli anni più infuocati. Però ha sentito anche un pizzico di orgoglio, perché evidentemente dice cose che hanno ancora un valore se riescono a suscitare una reazione del genere. Vorrebbe che questa cosa uscisse fuori per poterne parlare, non tanto di lei ma del fatto che si possa censurare una persona ormai arrivata ad 83 anni e che ha avuto tanti riconoscimenti.
Il film, come dice anche il titolo, è dedicato alla musica del sud e del Salento?
Sì, è dedicato in particolare alla musica del Salento, ma è un lavoro sulla ricerca che Giovanna ha fatto nel Sud. Ha lavorato tantissimo nel sud, ha fatto conoscere i canti che adesso vengono cantati e che sono merito della sua ricerca. E alla fine si riesce a parlare un po’ di tutto in questo film, del sud e delle persone, delle voci e di quello che racconta quel tipo di musica, ma si parla anche di Pasolini, di Reggio Calabria e delle lotte degli anni ’70. Insomma, è un film veramente molto bello e intenso.
Foto dalla pagina Facebook Giovanna Marini – A sud della musica