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- Tratto dal podcast Cultura |
La Casa degli Artisti ha riaperto con un omaggio a Pippa Bacca, l’artista scomparsa in Turchia undici anni fa mentre faceva un viaggio-performance in abito da sposa che doveva essere un inno alla vita contro la guerra e la violenza.
La mostra è intitolata Pippa Bacca Sempreverde e tra le sue opere incontriamo la sorella Rosalia Pasqualino di Marineo, che oltre ad essere sorella di Pippa Bacca è anche nipote di Piero Manzoni, curatrice di questo percorso. L’intervista di Tiziana Ricci per Cult.
Che opere hai scelto?
La scelta delle opere è stata un po’ condizionata dallo spazio. Abbiamo dovuto adattarci e creare una zona che raccontasse il viaggio delle spose, la parte del viaggio di Pippa in Turchia, con alcuni scatti fatti da fotografi nelle tappe di Gorizia, Lubiana e Istanbul. Gli abiti da sposa erano due, Pippa li aveva fatti identici: uno era quello indossato da lei e andato perduto, l’altro era rimasto in Italia proprio perché l’idea di Pippa era quella, una volta rientrata, di confrontare come vivere un’esperienza modifica il vestito e noi stessi.
La sua era davvero una sorta di performance.
Sì, era un viaggio-performance. Lei viaggiava in autostop vestita da sposa. L’abito da sposa era stato scelto come simbolo di qualcosa di positivo, un momento di gioia, di pace e di unione.
Doveva attraversare in autostop undici Paesi che erano stati teatro di guerra e in cui si vedevano ancora i segni, nelle città e nelle persone, delle guerre recenti. L’idea era quella di un vestito positivo che attraversa posti che erano stati teatro di cose tristi e negative. E, in alcune tappe in cui era riuscita ad organizzarsi, Pippa faceva la lavanda dei piedi alle ostetriche, un particolare molto importante perché voleva omaggiare chi fa nascere la vita in posti difficili in cui la guerra ha portato via delle vite umane. Era una specie di rito in cui conversava con le ostetriche sulla maternità, sui loro ricordi ed esperienze.
Oltre all’abito da sposa di sono molte altre opere.
Sì, oltre alle performance, Pippa usava la tecnica del ritaglio con le forbici, un gesto che riporta all’infanzia e l’innocenza, e con questo creava delle opere che sono qui esposte. Poi c’è una serie legata all’autostop: lei faceva le foto alle persone che le davano un passaggio e ha ritagliato queste foto con la forma di barche, auto o aerei.
Oppure abbiamo delle boule de brouillard, delle palle di nebbia che contengono grappa e farina e immagini di personaggi della vecchia Milano che appartengono ad un mondo che stava già scomparendo nel 2008.
La mostra Pippa Bacca Sempreverde è visitabile fino al 13 febbraio 2020 presso la Casa degli Artisti di Via Tommaso da Cazzaniga, 89a a Milano.
Foto dalla pagina Facebook della Casa Degli Artisti