Approfondimenti

Ascanio Celestini arriva al Carcano di Milano con lo spettacolo Barzellette

  • Play
  • Tratto dal podcast
    Cultura |
Ascanio Celestini

Il drammaturgo Ascanio Celestini si prepara a debuttare al Carcano di Milano con Barzellette, lo spettacolo tratto dal libro scritto dallo stesso Celestini edito da Einaudi e già portato in giro per l’Italia dallo scorso novembre.

Ne abbiamo parlato proprio con Ascanio Celestini oggi a Cult. Ecco un estratto dall’intervista di Ira Rubini.

Non penso che tra di noi ci sia qualcuno che non ha mai ascoltato una barzelletta e molto probabilmente la maggior parte delle persone ne hanno anche raccontate, magari anche mettendo le mani avanti dicendo di non saperle raccontare o di non saperlo fare bene. La barzelletta è un tipo di scrittura orale ancora diffusissima e incredibilmente viva, ma per capire qualcosa di più sulle barzellette dobbiamo immaginarle come un gioco. Tutto quello che diciamo intorno alle barzellette – “Io non so raccontarle”, “Io non le capisco” o “Mi dimentico il finale” – funziona proprio come con i giochi. Io a tennis non so giocare, alcuni sport non li capisco perché non conosco le regole. È lo stesso con le barzellette, pensiamo che siano un gioco e proviamo a darci una risposta alle domande che ci facciamo sempre sulle barzellette. Gli scacchi sono come una guerra, ma non muore nessuno. Quando da ragazzini giocavamo a guardie e ladri nessuno finiva in galera, quando giocavamo a indiani e cowboy nessuno moriva. Con le barzellette è la stessa cosa.

Nel corso della mia vita ho notato che, viaggiando molto per l’Europa, una serie di barzellette mi venivano riproposte con modalità simili, ma diverse. I carabinieri, come fai notare anche tu, in Francia diventano i belgi.

Sì, è quello che succede in tutta la scrittura orale. Mia nonna raccontava la storia del galletto e della gallina che hanno fame e vanno a piazza San Pietro e nella raccolta delle fiabe russe di Afanas’ev c’è la stessa storia, solo che i due vanno da un’altra parte. Persino dei giochi dei bambini come il linguaggio farfallino lo ritroviamo in tutto il Mondo. Idem con le barzellette. In Russia ci sono barzellette sulle guardie che girano in tre. In Italia si dice che girano in due perché uno legge e uno scrive, mentre lì il terzo è quello che controlla i due intellettuali.

Lo spettacolo, come tu lo definisci, è “uno spettacolo per tutti da fare dappertutto”.

Io cerco sempre di immaginare i miei spettacoli come possibili ovunque ed accessibili a chiunque abbia voglia di metterci un po’ di attenzione. Noi possiamo fare spettacoli ovunque e spesso abbiamo fatto spettacoli in luoghi più insoliti. Uno dei miei primi spettacoli fu nella libreria de Il Manifesto a Roma, dove tra il palchetto e il soffitto c’era una distanza di due metri e la mia scenografia era alta qualche centimetri più di due metri. Ci siamo adattati e abbiamo fatto lo spettacolo.

Questo spettacolo, possiamo dirlo, non è mai uguale sera dopo sera. C’è una storia di base, ma c’è anche molto spazio per l’improvvisazione. Giusto?

Sì, perché in generale i miei spettacoli nascono così. Anche sui volantini che stiamo stampando in questi giorni abbiamo scritto “liberamente tratto dal libro Barzellette di Ascanio Celestini”. Sembra un’assurdità visto che io ho scritto il libro, io sto in scena e lo spettacolo si chiama come il libro. C’è una storia di fondo, quella di un ferroviere che per metà della sua carriere lavorativa sta in una piccola stazione, mentre per l’altra metà gira il Mondo.

Il viaggio che tu fai nello spettacolo attraverso le barzellette ci rivela anche come una barzelletta può funzionare o non funzionare. Come dicevi all’inizio, le barzellette sono per tutti, ma non tutti sono per le barzellette.

Esatto, è come i giochi. Se vedo due persone che giocano a scacchi riesco a capire a cosa stanno giocando e riesco anche a seguire un po’ il gioco, ma se devo giocare a scacchi contro un maestro perdo dopo la terza mossa. Lo stesso vale per le storie e le barzellette: possiamo seguirle e possiamo capirle, ma non è detto che siamo in grado di raccontarle.

Barzellette di Ascanio Celestini sarà al Teatro Carcano di Milano dal 24 al 26 gennaio 2020.

Foto dal profilo Facebook di Ascanio Celestini

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 27/04 12:59

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 27/04 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 27/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 24/04/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 27/04/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 27-04-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 27/04/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 27-04-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 27/04/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 27-04-2025

  • PlayStop

    C'è Di Buono: Laura Lazzaroni presenta il festival HyperTrattoria

    In questa puntata parliamo di trattoria: lo facciamo per presentare un nuovo festival, dedicato proprio alla forma di ristorazione più italiana che ci sia, e alle sue evoluzioni contemporanee. Si chiama HyperTrattoria e si terrà a Roma dal 18 al 25 maggio (il clou dal 23 al 25): ce ne parla la curatrice Laura Lazzaroni, scrittrice e consulente che abbiamo ospitato diverse volte per parlare di panificazione (altra sua grande passione, su cui lavora da anni) e ritroviamo con grande piacere. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 27-04-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 27/04/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 27-04-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 27/04/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 27-04-2025

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 27/04/2025

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 27-04-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 27/04/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 27-04-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 26/04/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 26-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 26/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-04-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 26/04/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 26-04-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 26/04/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 26-04-2025

Adesso in diretta