Un viaggio lungo sette mesi, 400 milioni di chilometri, per arrivare su Marte: la missione Exomars è partita dal Kazakistan il 14 marzo alle 10,31 e il suo arrivo nell’orbita marziana è previsto per il 19 ottobre. A quel punto cominceranno le operazioni per lo “sgancio” del lander, il modulo Edm (Entry Descent and Landing Demonstrator Module, ribattezzato Schiapparelli).
“È una missione importantissima – spiega Roberto Battiston, il direttore dell’Agenzia spaziale italiana – prepariamo il terreno a chi tra due anni cercherà tracce di vita su Marte, un pianeta che molto tempo fa forse assomigliava alla Terra”.
“I bambini e le bambine che andranno su Marte sono già nati – prosegue Battiston – l’importante è che nei prossimi trent’anni si continui a fare passi avanti sul terreno della tecnologia che consente di gestire condizioni estreme e lunghi viaggi spaziali”.
“È indispensabile la più ampia collaborazione internazionale, che coinvolga non solo Stati Uniti, Europa e Russia, ma anche i cinesi, gli indiani, i Paesi emergenti. Solamente così l’umanità potrà andare a conquistare i pianeti del Sistema solare, almeno quelli che sono alla nostra portata”, ha detto ancora il direttore dell’Asi.
Ascolta l’intervista integrale di Lorenza Ghidini e Gianmarco Bachi a Roberto Battiston