Migliaia di migranti bloccate al confine tra Grecia e Macedonia. La situazione alla frontiera è di nuovo critica, come è successo tante volte nei mesi scorsi. Stavolta il motivo sembra essere una stretta ulteriore sulla libertà di movimento decisa in ex-Jugoslavia.
Stella Nanou è portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati in Grecia e si trova proprio al confine macedone. “Alcuni giorni fa – ci dice – sono state applicate nuove restrizioni alla frontiera tra Serbia e Macedonia, poi a quella tra Macedonia e Grecia. Si è deciso di chiedere documenti aggiuntivi ai siriani e agli iracheni, e di non far passare più gli afghani. Di conseguenza diversi di loro sono rimasti intrappolati tra Grecia e Macedonia”.
Ascolta Stella Nanou sul blocco al confine
Nanou racconta che un gruppo di migranti ha bloccato la ferrovia tra i due paesi: la reazione è stata la chiusura del confine a tutte le nazionalità. Poi la polizia ha iniziato a sgomberare i binari. “Le persone vengono fatte salire su dei bus, che secondo le autorità sono diretti ad Atene”, ci ha spiegato la portavoce.
“Le condizioni di chi non riesce a passare il confine sono molto difficili – continua. – Tanti hanno dovuto dormire all’aperto. Per fortuna il tempo è bello, ma la scorsa notte c’erano temperature molto basse”. Poi l’appello ai governi: “Le misure unilaterali non sono una soluzione, anzi: aumentano il caos e le sofferenze dei migranti, che stanno già male sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Chiediamo a tutti gli stati europei di essere più solidali. Parliamo di persone che scappano da guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani”.
Ascolta l’appello ai governi europei