Sulla pelle delle persone migranti.
Ancora una volta.
Salvini gioca la sua ributtante partita del consenso politico.
Perché la verità è che con tutta probabilità sull’immigrazione e l’ostilità verso le Ong, il capo della Lega ottiene un consenso maggioritario.
Ma le battaglie non si conducono solo per essere vinte. A volte, si vince anche quando si perde. Come in questo caso.
Carola Rackete, 31 anni, comandante della Sea Watch, ha dimostrato cosa significhi essere un Capitano a colui che i fan chiamano ‘Il Capitano’ ma che oggi ancora una volta ha dimostrato di essere molto meno nobile. La Capitana è Rackete, non Matteo.
Salvini casomai è stato abilissimo ancora una volta a sfruttare al meglio la gigantesca fiction in cui il sistema della politica e il sistema dei media, con le dirette, le immagini televisive spettacolari, le dichiarazioni forti, ha trasformato il dramma e la sofferenza di quelle 43 persone. Applicherà alla Sea Watch le misure del suo ‘decreto sicurezza bis’, magari una maxi multa, magari il sequestro della nave, e i suoi elettori saranno contenti. Non importa. Importa tutelare la dignità di chi combatte battaglie giuste.
E soprattuttto adesso la cosa più importante è che quelle 43 persone sbarchino e vengano accolte.
foto | Facebook