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    Memos |

    Pio La Torre e il riscatto sociale contro le mafie

    A cura di:

    Raffaele Liguori

    Festival dei beni confiscati alle mafie a Milano, da oggi e fino a domenica 2 aprile (qui il programma e gli organizzatori). ..Come si è arrivati in Italia alla confisca dei beni dei mafiosi e al loro riutilizzo sociale? A Memos sono stati ospiti oggi Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre, e Ilaria Meli, ricercatrice dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’università di Milano. La storia della confisca dei beni dei mafiosi in Italia ha un punto di riferimento imprescindibile nella figura di Pio La Torre, ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile del 1982, insieme al suo autista Rosario Di Salvo. Pio La Torre è stato dirigente del movimento contadino siciliano, dirigente regionale e nazionale del Pci, parlamentare in più legislature. Ha combattuto la mafia per tutta la vita. Dalla fine degli anni ‘40, quando guidava le proteste dei braccianti. Agli anni ‘70 da membro della commissione parlamentare antimafia, quando denunciava le collusioni con Cosa nostra di esponenti di primo piano della Dc: da Vito Ciancimino a Salvo Lima a Giovanni Gioia. Nel marzo dell‘81 presentò in parlamento la proposta di legge che gli costò la vita. «Uno spartiacque, una rivoluzione», l’ha definita oggi a Memos Vito Lo Monaco. Quel progetto prevedeva l’introduzione nel codice penale del reato di associazione di tipo mafioso e la confisca obbligatoria dei beni dei mafiosi. «Quella legge – racconta a Memos Lo Monaco - indica uno spartiacque tra un prima e un dopo. Il prima in cui si poteva negare l’esistenza della mafia e il dopo in cui non era più possibile farlo». La proposta di Pio La Torre diventerà legge cinque mesi dopo il suo assassinio. Il 13 settembre del 1982, dieci giorni dopo l’uccisione del prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, il parlamento la approverà definitivamente. A Memos Vito Lo Monaco ha ripercorso i passaggi più importanti della biografia di Pio La Torre, mentre Ilaria Meli ha spiegato il significato delle due leggi fondamentali sui beni confiscati: quella del 1982 di La Torre e poi quella del 1996 sul riutilizzo sociale dei patrimoni confiscati ai mafiosi.

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    Boiocchi ucciso per controllare la curva Nord dell’Inter

    Un omicidio per controllare i guadagni e il potere nella curva Nord dell’Inter. Sono arrivati gli arresti per l’omicidio dell’ex capo ultras della curva interista Vittorio Boiocchi, ucciso il 29 ottobre 2022. Sei le persone arrestate, a ordinare l’omicidio, secondo quanto da lui stesso raccontato, Andrea Beretta, diventato poi il successore di Boiocchi nel controllo della curva. Omicidio maturato insieme all’altro ex capo ultras Marco Ferdico. I due hanno usato la curva con logiche e metodo mafioso per guadagnare soldi sul tifo organizzato. Da Palazzo di Giustizia, Andrea Siravo.

    Clip - 11-04-2025

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    Esteri di venerdì 11/04/2025

    1) Medio oriente, solo Netanyahu e il suo governo vogliono la guerra. Altri 250 militari si aggiungono all’appello firmato da riservisti e militari per porre fine ai bombardamenti su Gaza e riportare a casa gli ostaggi. 2) “Dobbiamo unirci contro il bullismo di Trump”. Il presidente cinese invita l’Unione Europea a collaborare durante una visita a Pechino del premier spagnolo Sanchez. (Giulio Maria Piantadosi) 3) Mondialità. Dazi, politica e il rischio per la democrazia. (Alfredo Somoza) 4) Gli "indesiderabili" secondo Trump. Come l'amministrazione Usa identifica e deporta le persone migranti (Marco Schiaffino) 5) Ecuador, domenica il secondo turno delle elezioni. La sicurezza ancora al centro della campagna, ma la popolazione è sempre più sfiduciata. (Stefania Famlonga - Fundacion Sembrar) 6) Tunisia, il maxi processo contro gli oppositori del presidente Saied che mostra la costante erosione dello stato di diritto. (Matteo Garavoglia) 7) Romanzo a fumetti. “Per una frazione di secondo. L'incredibile vita di Eadweard Muybridge” di Guy Delisle. (Luisa Nannipieri)

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    Poveri ma belli di venerdì 11/04/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    La testimonianza di Rosetta, bambina ai tempi dei bombardamenti di Pregnana Milanese, raccontata ai ragazzi e ragazze del Liceo Giulio Casiraghi di Cinisello Balsamo presenti in studio. Un grazie speciale a Martina, Alice, Martina, Matilde, Beatrice, Tommaso e alla super Prof. Rita Innocenti. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontarci una storia, scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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