
Lo Stato islamico ha rivendicato l’attentato di stamattina a Jakarta, tramite un sito jihadista. Ma gli attentatori sono tutti indonesiani, sostiene la polizia. Le vittime sono sette: i cinque terroristi e due passanti. Così la polizia di Jakarta ha ricostruito l’attacco.
La prima esplosione è avvenuta intorno alle 10.50, ora locale, accanto a un centro commerciale: un attentatore suicida si è fatto esplodere di fronte a un caffè della catena americana Starbucks. Subito dopo altri due uomini armati hanno cominciato a sparare ai passanti, uccidendo un turista canadese. Intanto un secondo attentatore suicida si faceva esplodere davanti a un commissariato poco lontano.
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A quel punto gli agenti sono riusciti a intervenire e nei 15 minuti successivi hanno ucciso i tre attentatori che ancora sparavano. Quattro agenti sono rimasti feriti. La polizia ha trovato sul posto alcune bombe a mano artigianali e un altro ordigno non più grande di una scatola di biscotti.

La polizia ha aggiunto che gli attentatori erano indonesiani provenienti da West Java, Central Java, da Sulawesi e dall’aerea metropolitana di Jakarta. Subito dopo l’attacco le autorità l’avevano attribuito all’indonesiano Bahrum Naim, esponente dell’Isis che era andato a combattere in Siria. Ma poi hanno parlato anche di un gruppo di estremisti islamici attivo a Java, che sarebbe in contatto con Barhum Naim.
“C’è una sensazione di paura. Non c’è traffico, la gente non esce per strada”, ci racconta da Jakarta Chesa Darmodihardjo, indonesiana che ha vissuto a lungo in Italia. “Ma io e i miei amici – spiega – non crediamo che ci sia l’Isis dietro questo attentato”.
Ascolta qui la testimonianza da Jakarta