Approfondimenti

Pierre Boulez: molta volontà, poco caso

Pierre Boulez non ha voluto compiere il 91° genetliaco, forse era stanco del suo potere e delle polemiche in difesa del suo operato di compositore, direttore d’orchestra, organizzatore musicale, saggista e molto altro. Si è spento il 5 gennaio scorso nel suo rifugio di Baden-Baden, cittadina termale stile Salisburgo nel territorio della Foresta Nera, che frequentava dal 1966.

Cominciamo col sostenere che sembra inutile qualsiasi tentativo di bilancio della sua ingombrante –nel bene e nel male – e vertiginosa storia a tutto campo nella musica contemporanea francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Boulez ha messo il suo segno su di un periodo di quasi tre quarti di secolo, costruendo la sua posizione a tappe forzate e con lucida determinazione: molta volontà e poco caso, se mi perdonate la quasi citazione del titolo di un suo celebre saggio.

Prima di tutto compositore: ma nessuno lo dirige? E pochi direttori sanno affrontare i grandi del Novecento storico e i contemporanei? Allora diventa direttore d’orchestra. Il suo pensiero musicale è nuovo? Occorre farlo conoscere, e si inventa teorico dell’avanguardia musicale. La tecnica di scrittura musicale degli Anni 50 è troppo complessa? Allora ce la spiega, e diventa pedagogo. La sua musica e quella dei suoi compagni di Darmstadt non è abbastanza eseguita? Così fonda il Domaine Musical e poi l’Ensemble Intercontemporain. La sua musica e quella dei suoi confratelli dell’avanguardia ha bisogno di nuovi strumenti tecnologici? Et voilà l’IRCAM! E se la sua musica viene da subito messa sotto accusa eccolo brandire la spada del polemista…

La sua biografia la troviamo ormai su tutti i giornali, e da sempre abbonda sul web, inutile ripercorrerla se non cercando di capire alcune scelte contradditorie della sua lunga carriera legata alla musica, allo scrivere musica, al fare musica. Sempre “dentro” all’ambiente musicale fin quando gli era in qualche modo utile alla sua formazione e alla sua crescita (non solo musicale). Sin dai tempi del Conservatorio parigino nell’immediato dopoguerra, allorquando Boulez entra nella classe d’armonia di Olivier Messiaen che gli apre non pochi orizzonti e gli dà lezioni gratuite: ma ben presto gli fa sapere cosa pensa della sua musica quando nel 1948 Messiaen scrive la Turangalila Symphonie e l’allievo ne parla come di “musique de bordel”. Ma il maestro lo ricorderà sempre come “all’inizio gentile, ma ben presto in collera contro il mondo intero”. Così Boulez apre e chiude rapporti con Renée Leibowitz, con la Filarmonica di New York del dopo-Bernstein, accetta la direzione della Lulu di Berg nel ’79 con la regìa di Chéreau all’Opéra de Paris, qualche anno dopo averla descritta come un “ghetto pieno di merda e di polvere”!

Un Boulez tentacolare nella vita musicale francese: suggerisce direttori musicali di Radio France, consultato per la costruzione dell’Opéra Bastille e della Cité de la Musique dalle origini sino alla recentissima Philarmonie. Per questo e ben altro viene descritto come “Hitler dell’Europa musicale” dal compositore americano Ned Rorem, e “stalinista della musica” da Pierre Schaeffer fondatore del Gruppo di Ricerche Musicali della Radio francese. Si dice allora “o con lui o contro di lui”, ma è un errore, non si può liquidare in termini calcistici un uomo di tale levatura e complessità.

Perché potremmo anche dire che ci voleva un Boulez, in Francia come in Europa, un personaggio irrinunciabile per tutto quello che ha pensato e fatto nelle sue numerose attività. E ha forse riempito un vuoto di cui pochi si sono accorti per un lungo tempo.

  • Autore articolo
    Claudio Ricordi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 26/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-12-2024

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 26/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-12-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 24/12/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 20/12/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-12-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 26/12/2024

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 26-12-2024

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 26/12/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 20:33

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 26/12/2024 delle 18:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 17:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 14:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    10 Pezzi di giovedì 26/12/2024

    55 minuti di musica con cui attraversare il repertorio di grandi artisti che hanno fatto la storia.

    10 Pezzi - 26-12-2024

  • PlayStop

    Il papa a Rebibbia, un incontro toccante anche per un osservatore laico

    La visita di papa Francesco al carcere di Rebibbia, dove, in una funzione che in molti momenti ha rotto il cerimoniale previsto, Bergoglio ha incontrato detenuti, parenti e operatori carcerari, in occasione dell'apertura della seconda "porta santa" per il giubileo 2025. Stefano Bocconetti dell'associazione Antigone era a Rebibbia ed è stato intervistato da Alessandro Principe: ha raccontato di un incontro molto toccante, anche per un osservatore laico e critico nei confronti del Vaticano.

    Clip - 26-12-2024

  • PlayStop

    Un anno di Cinema

    A cura di Barbara Sorrentini. I migliori film dell’anno e quelli più interessanti da vedere al cinema durante le feste, con Pedro Armocida e Stefania Ulivi.

    Gli speciali - 26-12-2024

  • PlayStop

    I bambini sono le prime vittime dell'assedio di Gaza

    L'accordo per il cessate al fuoco si è allontanato di nuovo. Continuano gli attacchi israeliani e le vittime palestinesi non sono solo provocate dalle armi: mancano cibo e materiali per affrontare l'inverno. Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, intervistato da Roberto Maggioni racconta come la situazione umanitaria di Gaza sia attualmente di gran lunga la peggiore in tutto il mondo, soprattutto per i bambini.

    Clip - 26-12-2024

  • PlayStop

    Gli speciali di giovedì 26/12/2024 - ore 11:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2024

Adesso in diretta