Trenta bugie al giorno. Sono quelle che il presidente americano starebbe pronunciando alla vigilia delle elezioni di martedì prossimo, secondo il Washington Post, che sin dall’inizio della presidenza Trump tiene il conto delle affermazioni false e mendaci fatte dal presidente sui media, nei comizi o attraverso Twitter.
Il ‘bugiardometro’ del Post rivela come Trump sia balzato da una media quotidiana di 5 bufale a ben 30: cioè il sestuplo rispetto ai primi giorni della sua presidenza. Chi usa mettere in dubbio la sua parola, naturalmente, è “fake news”. Ma il Washington Post non è l’unico a tenere il conto delle panzane di un uomo che ha adottato in politica le stesse tecniche da squalo dei palazzinari newyorchesi.
Anche il New York Times ha messo insieme una minuziosa operazione di fact-checking, iniziando dal 21 gennaio, il giorno del suo insediamento. Il risultato è una massiccia antologia di bugie Trumpiane, visionabile online con tanto di schede, grafici e date. “Trump costituisce un unicum nella storia della nazione”, spiega il Times, “Non vi sono precedenti di un presidente americano, democratico o repubblicano, che passa così tanto tempo a mentire“.
Non dimentichiamoci che la sua stessa ascesa politica è stata costruita sulla bugia che Barack Obama non fosse nato in America. “Se storicamente ogni presidente ha occasionalmente tentato di offuscare la verità o ha raccontato qualche balla”, teorizza il Times, “nessuno si è mai comportato come Trump, che sta cercando di creare un universo alternativo in cui la realtà e la verità sono del tutto irrilevanti“.