Approfondimenti

La complessità saudita

Jamal Khashoggi

La vicenda Khashoggi è ormai un gigantesco caso internazionale.

Con il passare dei giorni l’Arabia Saudita sta facendo delle ammissioni, ma il quadro non è ancora chiaro. Soprattutto non è chiaro chi sia il mandante dell’omicidio che sta mettendo in discussione le relazioni tra la casa reale saudita e il resto del mondo.

Detto questo il caso Khashoggi ci sta fornendo elementi importanti per comprendere il periodo che sta attraversando l’Arabia Saudita e la natura delle sue relazioni con la comunità internazionale, soprattutto con l’Occidente.

Per la casa reale – per Re Salman e il principe Mohammed Bin Salman – l’omicidio Khashoggi è più che imbarazzante. Difficile che l’ordine di eliminare l’editorialista del Washington Post nel consolato saudita di Istanbul sia partito dal giovane principe ereditario, ma visto che una buona parte del potere risiede ormai nelle sue mani non lo si può considerare estraneo al caso. La vera domanda è se questo alla fine gli costerà il posto, oppure se la casa reale deciderà di andare avanti, con il rischio però di avere in futuro un monarca giovane – quindi con una lunga prospettiva di vita – ma con una reputazione già rovinata ancora prima di diventare il re di un paese così importante.

Sul fronte interno questa storia conferma le ovvie contraddizioni del piano di riforme messo in campo dallo stesso Mohammed Bin Salman, e anche la lettura superficiale che di questo è stata fatta spesso qui in Occidente.

Tra le riforme ci sono alcune aperture sociali. Per esempio la patente alle donne, e la possibilità per le mogli di fare domanda di divorzio. Sembrano riforme di facciata ma per la società saudita – dove la discriminazione di genere è tra le più radicate al mondo – hanno un notevole significato e indicano sul serio una volontà di cambiamento. Ma anche in questo caso, anche quando si può parlare di apertura, non siamo di fronte a un processo di democratizzazione. Mohammed Bin Salman è andato in giro per il mondo per convincere politici e imprenditori che il suo paese stava cambiando e che era il momento di fare grandi affari, andando oltre il petrolio. Ma il processo di cambiamento non includeva e non include – Khashoggi conferma – un mutamento in chiave democratica e nemmeno una nuova considerazione dei diritti umani. Era chiaro prima e lo è ancora di più adesso. Il punto è modernizzare la società e diversificare il sistema economico per la stessa sopravvivenza del regno. La necessità di modernizzare spiega anche la rottura con i religiosi più conservatori, che oltretutto il principe ereditario aveva bisogno di allontanare dai circoli del potere.

Sul piano internazionale il caso Khashoggi ci fa invece riflettere sull’estrema complessità delle relazioni tra Riad e l’Occidente.
Questa settimana molti governi e molti imprenditori hanno boicottato la grossa conferenza finanziaria di Riad. Ma alcuni sono andati lo stesso a parlare con ministri e funzionari. In due giorni sarebbero stati conclusi accordi per oltre 50miliardi di dollari. Questo ci conferma come per l’Occidente non sia così semplice cancellare relazioni economiche e strategico-politiche – per esempio Riad come alleato americano in Medio Oriente in chiave anti-iraniana – costruite nei decenni scorsi. Trump ha citato i posti di lavoro dietro ai contratti per gli armamenti. Vale anche per altri paesi.

Le contraddizioni nei rapporti tra Riad e Occidente erano già evidenti con i bombardamenti sauditi in Yemen. Non è ovviamente una giustificazione ma è un tentativo di osservare la realtà con tutte le sue sfumature.

La vicenda Khashoggi sta mostrando tutta la complessità che gira intorno all’Arabia Saudita.

Jamal Khashoggi
Foto dal profilo Twitter di
Al Jazeera https://twitter.com/AJEnglish
  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 24/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 24/01 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 24/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 24/01/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 24/01/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 24-01-2025

  • PlayStop

    Il voto in Bielorussia e l'appello di attivisti e dissidenti

    Domenica si vota in Bielorussia. Sono elezioni considerate una farsa dalla stragrande della comunità internazionale e non ci si aspetta grandi sorprese. Attivisti e dissidenti hanno chiesto di non riconoscere il risultato, ma quest’anno a differenza del 2020, nel paese probabilmente non ci saranno nemmeno manifestazioni di dissenso. Noi ne abbiamo parlato con Ekaterina Ziuziuk, portavoce del gruppo Bielorussi in Italia e siamo partiti con il chiederle chi sono gli altri 4 candidati. Questa la sua risposta.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 24/01/2025

    1) Le big tech nella guerra. Dal 7 ottobre, le grandi aziende tecnologiche statunitensi come Microsoft, google e Amazon hanno rafforzato i loro legami con l’esercito israeliano. (Marco Schiaffino) 2) Libano, Israele non si ritirerà entro domenica come prevedeva l’accordo. Netanyahu annuncia che l’esercito ha bisogno di più tempo. A rischio la tregua. (Mauro Pompili, giornalista freelance) 3) Stati Uniti. A Washington la marcia degli antiabortisti rinvigorita dall’elezione di Donald Trump, che ha graziato 23 attivisti pro life. (Marina Catucci) 4) Gli ex Visegrad alla corte del Tyccon. Dall’Ungheria alla Slovacchia, l’Europa dell’est festeggia il nuovo presidente degli stati uniti. (Massimo Congiu) 5) Elezioni in Bielorussia. Una farsa che si ripete ogni 5 anni mentre la repressione del dissenso è sempre più violenta. (Ekaterina ZiuZiuk - Bielorussi in Italia) 6) Verso il voto in Germania. Da lunedì su radio popolare arriva il podcast “Aleksanderplatz”: società, politica ed economia tedesca a 360 gradi (Alessandro Ricci, Mauro Meggiolaro) 7) Mondialità. Nuove e vecchie alleanze in movimento. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 24-01-2025

  • PlayStop

    La Comunità ebraica di Milano non parteciperà al Giorno della Memoria

    La Comunità ebraica di Milano ha detto che non parteciperà all’incontro con gli studenti organizzato per il Giorno della Memoria a palazzo Marino. L’iniziativa, organizzata dall'Associazione nazionale ex deportati e dall’Anpi fin da prima dell’istituzione della data del 27 gennaio, quest’anno, a 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, vedrà l’assenza della Comunità ebraica. “Non abbiamo nessun dissidio con il Comune di Milano e con l'Aned, ma non possiamo accettare di avere a che fare con l'Anpi che usa il termine genocidio per definire quanto accade a Gaza”, ha spiegato il presidente della comunità Walker Meghnagi. Il direttore del Museo della Brigata ebraica, Davide Romano, ha parlato di “clima antisemita”. "Accusarci di antisemitismo è ridicolo”, ha risposto il presidente dell’Anpi milanese Primo Minelli. Sulla decisione della Comunità ebraica di Milano, abbiamo sentito l’opinione di Emanuele Fiano, in passato presidente della comunità.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 24/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-01-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 24/01/2025

    I libri come strumento di scoperta del corpo presso LATO D, i cerchi di supporto psicologico di Tanamù, zona Dergano; le iniziative di Semi di Pace a Vizzolo Predabissi e l'evento VIVA PALESTINA del 15 febbraio al Leoncavallo. Infine, l'antologia rivolta agli Under25 lanciata da Accento Edizioni con Matteo B. Bianchi. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontarci una storia, scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 24-01-2025

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Giua e Riccardo Tesi

    Amici da oltre vent'anni in cui spesso hanno collaborato, sia partecipando ai reciproci dischi sia scrivendo canzoni a quattro mani, ora Riccardo e Giua presentano il loro concerto in duo, in cui fondono i loro percorsi artistici, differenti ma anche molto affini: quello della musica popolare e strumentale di Riccardo Tesi, uno degli artisti di punta del folk italiano ed europeo, tra i musicisti più autorevoli della scena world internazionale , e quello della canzone d'autore e popolare di Maria Pierantoni Giua, interprete e autrice di grandissimo talento, dalla voce 'graffiata' intensa e suadente nonché chitarrista dotata e raffinata. Nel giorno del loro concerto a La Scighera di Milano, Giua e Riccardo Tesi sono passati a Jack per una chiacchierata con Matteo Villaci e qualche brano dal vivo in arrivo da Retablos Live, il loro album disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali e i formato fisico su Bandcamp.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Palazzo Dugnani sarà messo all'asta dal comune di Milano

    La Giunta di Palazzo Marino ha approvato le linee di indirizzo per la valorizzazione, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, di Palazzo Dugnani, il complesso monumentale che conserva al suo interno anche affreschi e decorazioni del Tiepolo, di Ferdinando Porta e della scuola Veneta del XVIII secolo. La destinazione d'uso principale dell'immobile, situato all'interno dei Giardini Pubblici Indro Montanelli, sarà quella di polo scientifico culturale focalizzato sui temi ambientali come la biodiversità, l’economia circolare, la sostenibilità, e/o quella di museo dei media, delle immagini e dei loro impatti sulle arti visive, sulla scienza, sulla moda, sul design. Ira Rubini ne ha parlato oggi a Cult con Tiziana Ricci e Fulvio Irace, architetto e storico dell'architettura, Politecnico di Milano / IULM.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 24/01/2025

    Festeggiamo 3 dischi usciti oggi nel 2005, quindi 20 anni fa. Celebriamo John Belushi nel giorno della sua nascita.

    Playground - 24-01-2025

  • PlayStop

    Jack di venerdì 24/01/2025

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 24-01-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 24/01/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-01-2025

Adesso in diretta