Approfondimenti

“Il Parlamento deve intervenire”

marco cappato

Marco Cappato, esponente dei Radicali e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, è tornato a Radio Popolare per parlarci dell’importante udienza di domani della Corte Costituzionale di Roma sul caso di Dj Fabo, Fabiano Antoniani, morto in Svizzera il 27 febbraio 2017 all’età di 39 anni grazie proprio all’intervento dell’Associazione Luca Coscioni, che lo ha aiutato ad avviare il percorso del suicidio assistito.

Cappato, attraverso un’azione di disobbedienza civile, offrì assistenza al suicidio, contravvenendo l’art. 580 del Codice penale, denominato proprio “Istigazione o aiuto al suicidio”. Cappato è stato assolto dall’accusa di istigazione al suicidio, mentre per l’accusa di aiuto al suicidio la Corte di Assise di Milano, lo scorso febbraio, aveva emesso una ordinanza di remissione alla Consulta per il giudizio di costituzionalità della norma.

Domani, quindi, la Corte Costituzionale dovrà stabilire se il reato di aiuto al suicidio è ancora conforme alla Costituzione italiana. Ecco cosa ha spiegato Cappato a poche ore dalla sentenza ai microfoni di Radio Popolare, intervistato da Lorenza Ghidini e Massimo Bacchetta.

Lo può fare la Corte e lo può fare il Parlamento. Per me l’importante è riuscire a superare una situazione dove si applica una legge per casi che non c’entrano nulla con le motivazioni di quella legge: nel 1930 si voleva ribadire che la vita umana appartiene prima allo Stato, al Regime, e poi alla libertà di ciascuno, ma non era certamente una legge concepita per regolare la questione dei malati terminali che di fatto non esistevano nemmeno a quell’epoca. Fabiano Antoniani sarebbe sopravvissuto poche decine di minuti in quelle condizioni con lo stato di tecnologie mediche del 1930. Quella proibizione, che appunto è una proibizione con una condanna da 5 fino a 12 anni di carcere, deve essere superata. La Corte Costituzionale può decidere che sia un reato incompatibile con i principi costituzionali ed io aspetto, con il massimo rispetto per la Corte stessa, quella che sarà la decisione. Ovviamente anche il Parlamento potrebbe superare questa situazione, visto che c’è una proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo depositato 5 anni fa e che non è mai stata discussa dal Parlamento.

Che aspettative ha per domani? Ricordo che in quella aula il presidente della Corte Ilio Mannucci Pacini aveva letto tutta una serie di sentenze europee. Ora non vorrei dire troppe sciocchezze perché il giudice Mannucci è un fidato ascoltatore di Radio Popolare e non vorrei essere imprecisa.

Il contesto anche europeo è quello, ma anche quello della giurisprudenza costituzionale di un sempre maggiore spazio per i cosiddetti diritti di autodeterminazione è la ragione per la quale la Corte Costituzionale aveva stabilito e ha abrogato i divieti sulla fecondazione assistita, l’analisi genetica pre-impianto e l’eterologa, senza che il Parlamento sia mai intervenuto. Questo però dal mio punto di vista non significa voler essere ottimista o pessimista, ho il massimo rispetto per un lavoro che è comunque difficile da parte della Corte e mi interessa però chiamare la responsabilità del Parlamento in ogni caso, perché anche se la Corte dovesse rimandare la palla al Parlamento o magari stabilire un principio, poi ci sarebbe comunque bisogno di regole che aiutino a distinguere il caso di una condizione di disperazione ma che deve essere aiutata con un’assistenza medica psicologica e invece un caso davvero irreversibile e insostenibile che può richiedere il rispetto della volontà di terminare la propria vita. Mi chiedo, a questo punto, se la politica deve continuamente aspettare che sia poi la Giustizia a risolvere problemi che invece chiamano in causa dibattiti che sono presenti nell’opinione pubblica e che sono maturi nell’opinione pubblica. Visto che la Costituzione, tra l’altro, prevede anche che il popolo eserciti l’iniziativa delle leggi e quella legge è in attesa da 5 anni, mi interessa di più esigere da questo Parlamento che finalmente discuta questo tema.

Le chiedo se non teme che una sentenza eventualmente negativa della Corte possa in realtà inchiodare per molto altro tempo il tema. Lei cita il Parlamento, però va notato che lei va direttamente e caparbiamente sulla questione delle leggi sul tema in un momento in cui la politica vive esattamente in una situazione opposta: contano più le sparate alla luna, piuttosto che il merito delle cose. Dove la vede nel Parlamento attuale l’energia culturale per occuparsi di un tema del genere?

Io mi sono autodenunciato per questo, perché la forza della non-violenza è esattamente quella di far vedere in carne e ossa la conseguenza delle leggi e delle politiche giuste e sbagliate e in questo ha una solidità e una forza a mio avviso più profonda che non lo scontro di slogan, di polemiche, di insulti o di buffonate che continuamente vengono somministrate nel cicaleccio della politica. Penso che la solidità e la profondità di questi temi possa già trovare un’opinione pubblica favorevole. Non lo dico io, lo dicono tutti i sondaggi: uno del Gazzettino del Nord-Est dice che il 67% degli elettori della Lega Nord è d’accordo sulla legalizzazione dell’eutanasia. Allora conquistando un minimo di condizioni di democrazia diventa difficile, anche per i vertici di partiti finora ferocemente contro, girare la testa dall’altra parte. Non è detto che sia un’intesa che sarà realizzata o che sarà vinta subito, ma francamente non vedo altra soluzione che insistere.

Che ne pensa della situazione politica in generale di questo nuovo governo. Lei di solito non interviene molto sul generale e sta più sui temi che sono che sono quelli dei Radicali.

Penso che la cosa più negativa e pericolosa sia l’illusione del nazionalismo. Questo è veramente solo uno slogan superficiale, perché nessun problema del nostro tempo, dal riscaldamento globale alle crisi migratorie e quelle della finanza internazionale, può essere degnamente affrontato illudendosi di chiudersi in casa nostra. Certo, c’è bisogno di democratizzare le Istituzioni Internazionali, questo è lo sforzo che va fatto ed è effettivamente una delle grandi responsabilità in negativo di chi ha governato finora: non avere considerato il diritto, i diritti e la Democrazia una priorità politica. Oggi si raccoglie quello che si è seminato, però a questo punto non ci sono nemmeno più alibi, non si può continuare a dire “Eh ma allora il PD? E allora il centrosinistra?”. Adesso i mitici 100 giorni sono passati da un pezzo, le leggi che sono in vigore e le politiche che sono in vigore sono responsabilità di questo governo e dei partiti che lo compongono e ciascuno deve essere richiamato alle proprie responsabilità.

Lei citava appunto l’elettorato leghista e la maggioranza che sarebbe favorevole a soluzioni di questo tipo. Fino ad ora però dal governo abbiamo visto posizioni più legate all’integralismo da Family Day. Qualcuno della Lega l’ha chiamata per dirle che si sarebbe occupato del caso?

No, però da questo punto di vista devo dire che non mi ha chiamato praticamente nessuno, neanche dall’altra parte. A questo punto mi dico che chi crede nell’urgenza di svolta di libertà e di diritto, ma che riguarda anche il tema dei migranti, del lavoro o dell’ecologia, deve darsi da fare: non basta denunciare i pericoli, che sono enormi, di quello che sta accadendo in Italia per riuscire a rappresentare un’alternativa. L’alternativa si costruisce con la mobilitazione, con la non-violenza e le iniziative popolari, non soltanto con lo scambio di tweet e di post che evocavate voi.

marco cappato

RIASCOLTA L’INTERVISTA

intervista Marco Cappato

  • Autore articolo
    Lorenza Ghidini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 24/01 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 24/01 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 24/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 24/01/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 24/01/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 24-01-2025

  • PlayStop

    Il voto in Bielorussia e l'appello di attivisti e dissidenti

    Domenica si vota in Bielorussia. Sono elezioni considerate una farsa dalla stragrande della comunità internazionale e non ci si aspetta grandi sorprese. Attivisti e dissidenti hanno chiesto di non riconoscere il risultato, ma quest’anno a differenza del 2020, nel paese probabilmente non ci saranno nemmeno manifestazioni di dissenso. Noi ne abbiamo parlato con Ekaterina Ziuziuk, portavoce del gruppo Bielorussi in Italia e siamo partiti con il chiederle chi sono gli altri 4 candidati. Questa la sua risposta.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 24/01/2025

    1) Le big tech nella guerra. Dal 7 ottobre, le grandi aziende tecnologiche statunitensi come Microsoft, google e Amazon hanno rafforzato i loro legami con l’esercito israeliano. (Marco Schiaffino) 2) Libano, Israele non si ritirerà entro domenica come prevedeva l’accordo. Netanyahu annuncia che l’esercito ha bisogno di più tempo. A rischio la tregua. (Mauro Pompili, giornalista freelance) 3) Stati Uniti. A Washington la marcia degli antiabortisti rinvigorita dall’elezione di Donald Trump, che ha graziato 23 attivisti pro life. (Marina Catucci) 4) Gli ex Visegrad alla corte del Tyccon. Dall’Ungheria alla Slovacchia, l’Europa dell’est festeggia il nuovo presidente degli stati uniti. (Massimo Congiu) 5) Elezioni in Bielorussia. Una farsa che si ripete ogni 5 anni mentre la repressione del dissenso è sempre più violenta. (Ekaterina ZiuZiuk - Bielorussi in Italia) 6) Verso il voto in Germania. Da lunedì su radio popolare arriva il podcast “Aleksanderplatz”: società, politica ed economia tedesca a 360 gradi (Alessandro Ricci, Mauro Meggiolaro) 7) Mondialità. Nuove e vecchie alleanze in movimento. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 24-01-2025

  • PlayStop

    La Comunità ebraica di Milano non parteciperà al Giorno della Memoria

    La Comunità ebraica di Milano ha detto che non parteciperà all’incontro con gli studenti organizzato per il Giorno della Memoria a palazzo Marino. L’iniziativa, organizzata dall'Associazione nazionale ex deportati e dall’Anpi fin da prima dell’istituzione della data del 27 gennaio, quest’anno, a 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, vedrà l’assenza della Comunità ebraica. “Non abbiamo nessun dissidio con il Comune di Milano e con l'Aned, ma non possiamo accettare di avere a che fare con l'Anpi che usa il termine genocidio per definire quanto accade a Gaza”, ha spiegato il presidente della comunità Walker Meghnagi. Il direttore del Museo della Brigata ebraica, Davide Romano, ha parlato di “clima antisemita”. "Accusarci di antisemitismo è ridicolo”, ha risposto il presidente dell’Anpi milanese Primo Minelli. Sulla decisione della Comunità ebraica di Milano, abbiamo sentito l’opinione di Emanuele Fiano, in passato presidente della comunità.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 24/01/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-01-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 24/01/2025

    I libri come strumento di scoperta del corpo presso LATO D, i cerchi di supporto psicologico di Tanamù, zona Dergano; le iniziative di Semi di Pace a Vizzolo Predabissi e l'evento VIVA PALESTINA del 15 febbraio al Leoncavallo. Infine, l'antologia rivolta agli Under25 lanciata da Accento Edizioni con Matteo B. Bianchi. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontarci una storia, scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 24-01-2025

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Giua e Riccardo Tesi

    Amici da oltre vent'anni in cui spesso hanno collaborato, sia partecipando ai reciproci dischi sia scrivendo canzoni a quattro mani, ora Riccardo e Giua presentano il loro concerto in duo, in cui fondono i loro percorsi artistici, differenti ma anche molto affini: quello della musica popolare e strumentale di Riccardo Tesi, uno degli artisti di punta del folk italiano ed europeo, tra i musicisti più autorevoli della scena world internazionale , e quello della canzone d'autore e popolare di Maria Pierantoni Giua, interprete e autrice di grandissimo talento, dalla voce 'graffiata' intensa e suadente nonché chitarrista dotata e raffinata. Nel giorno del loro concerto a La Scighera di Milano, Giua e Riccardo Tesi sono passati a Jack per una chiacchierata con Matteo Villaci e qualche brano dal vivo in arrivo da Retablos Live, il loro album disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali e i formato fisico su Bandcamp.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Palazzo Dugnani sarà messo all'asta dal comune di Milano

    La Giunta di Palazzo Marino ha approvato le linee di indirizzo per la valorizzazione, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, di Palazzo Dugnani, il complesso monumentale che conserva al suo interno anche affreschi e decorazioni del Tiepolo, di Ferdinando Porta e della scuola Veneta del XVIII secolo. La destinazione d'uso principale dell'immobile, situato all'interno dei Giardini Pubblici Indro Montanelli, sarà quella di polo scientifico culturale focalizzato sui temi ambientali come la biodiversità, l’economia circolare, la sostenibilità, e/o quella di museo dei media, delle immagini e dei loro impatti sulle arti visive, sulla scienza, sulla moda, sul design. Ira Rubini ne ha parlato oggi a Cult con Tiziana Ricci e Fulvio Irace, architetto e storico dell'architettura, Politecnico di Milano / IULM.

    Clip - 24-01-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 24/01/2025

    Festeggiamo 3 dischi usciti oggi nel 2005, quindi 20 anni fa. Celebriamo John Belushi nel giorno della sua nascita.

    Playground - 24-01-2025

  • PlayStop

    Jack di venerdì 24/01/2025

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 24-01-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 24/01/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-01-2025

Adesso in diretta